#crunch122 | Chiara Raimondi

#crunch122 | Chiara Raimondi

"Non est ad astra mollis e terris via." Seneca

Ciao Chiara e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Come tutti i bambini ho iniziato a disegnare quando ero piccola, ricordo perfettamente che la mia carriera è iniziata con un disegno di un gruppo di persone che mangiavano spaghetti a un tavolo ritratto da una prospettiva così impeccabile che dovevo spiegare a chi guardava il disegno da che parte tenere il foglio in mano! Dopo aver frequentato il Liceo Artistico nella ridente Viserba, la vera svolta per me è stata entrare al corso di Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti a Bologna. Lì ho potuto veramente capire la differenza fra disegnare personaggi e sognare di realizzare fumetti e scrivere e raccontare storie ed è questa lezione di cui ho fatto tesoro che mi spinge a prendere in mano la matita tutti i giorni. Bologna poi è un ambiente meraviglioso: non si smette mai di scoprirla e offre infinite occasioni e stimoli per un lavoro come il nostro.


Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ho scelto questa citazione perché è anche il mio mantra: “non è facile la via che porta dalla terra alle stelle”. Da sempre sono convinta chiunque può ottenere tutto ciò che vuole veramente, a patto che ci metta l’anima per raggiungerlo e afferrarlo. La forza di volontà è un’arma potente, ti da la capacità di rialzarti dopo i fallimenti e la determinazione nel migliorarti costantemente. In cambio richiede dedizione e impegno, ma è un sacrificio piccolo per quello che ami fare davvero.


I tuoi disegni danno una sensazione di “filtro vintage”, i loro toni creano una suggestione del tempo trascorso sulla superficie che ospita i tratti, pur utilizzando la tecnica digitale. è un effetto che ricerchi con attenzione o è il tuo modo più spontaneo di esprimerti tramite le immagini?
È ciò che mi viene più naturale, esatto! Il mio processo creativo è molto semplice: disegno a matita o mina, scansione, filtro marroncino e colorazione su Photoshop, probabilmente è proprio questo che da il tocco vintage al quale ti riferivi! Mi piace che il segno sia vibrante, grezzo e immediato e che la colorazione risenta della grana e del colore della carta. Il digitale riveste una parte importante nel mio lavoro per la rapidità che ti offre nella colorazione rispetto alle tecniche tradizionali, ma amo che sia subordinato alla lineart a matita e al gusto che mi da disegnare con una matita 6b bella polverosa su un foglio ruvido al punto giusto!


C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Sono una persona volubile, quindi passo di fissa in fissa: trovo un artista che mi piace, solitamente su Instagram o Tumblr e mi riempio il telefono (mio fido compagno di lavoro e contenitore inesauribile di reference) di immagini per studiarmi la sua tecnica. I miei amori intramontabili peró sono Oriol Hernandez Sanchez per il suo uso impeccabile della matita e la sua colorazione digitale dal gusto fortemente pittorico, Faraz Shanyar per il suo incredibile estro nel character design, Cyril Pedrosa per la freschezza del segno e per i suoi paesaggi fantastici e Linnea Sterte per le sue atmosfere terse e la linea chiara. Per quanto riguarda gli scrittori, non finirò mai di ringraziare Raymond Carver per ciò che mi regala ogni volta che rileggo i suoi racconti brevi e Doestoevskij per avermi fatto conoscere aspetti così profondi e scuri della natura umana.


Nei tuoi lavori colpisce anche la scelta dell’inquadratura. Si nota molto la parentela tra cinema e fumetto. Ne trai ispirazione o approfondisci direttamente da altri fumettisti e immagini fisse su carta o tela?
Penso che uno studio approfondito del cinema sia importantissimo per il nostro lavoro: inquadrature, campi, piani sequenza, noi fumettisti dobbiamo parlare questo linguaggio anche solo per prendere in mano una sceneggiatura. Penso però che il fumetto non si limiti ad essere la trasposizione cartacea di un film, in quanto offre strumenti inimmaginabili nel raccontare il tempo e lo spazio e nella combinazione di parola scritta, immagini e simboli codificati. Io nel lavorare ad una tavola cerco sempre di immaginarmi attore e regista allo stesso tempo così da avere un risultato più verosimile e naturale possibile e per cercare il massimo coinvolgimento del lettore.


Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni? La musica è da sempre una parte importante nel mio modo di lavorare: ti aiuta a isolarti dal rumore e focalizzarti sul lavoro o ti fa compagnia di notte quando tutti dormono e tu sei al pc, il problema è che spesso canto mentre lavoro quindi posso essere una bella rottura per le mie coinquiline! Spotify, album sul telefono, radio, va bene tutto anche se recentemente sto sempre più ascoltando colonne sonore di film e videogiochi: mi affascina calarmi nelle atmosfere che creano le orchestre e la mancanza di una voce che canta mi permette di concentrarmi ancora di più su quello che sto facendo. Ma ci sono artisti che potrei ascoltare all’infinito: gli Everything Everything, i Kasabian, i Djangos e Josef Salvat sono i miei preferiti!


Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando? Sono contenta di dire che questo è stato un anno pieno di progetti bellissimi! Sto concludendo le tavole de “L’Agente giochi, spie e bugie che mettono in pericolo anche i più saldi legami famigliari e sono fiera che sia proprio il mio Segreto”, scritto da Giuseppe Andreozzi che uscirà per Shockdom. È una storia che si svolge a ritmo serrato fra doppi primo libro a fumetti che uscirà. Ho avuto il grandissimo piacere di lavorare con Brian Freschi a “La Dolce Notte Del Capitano”, un fumetto meraviglioso, che spezza il cuore e che ancora aspetta un editore che lo adotti! Poi da quest’estate mi sto divertendo tantissimo a collaborare coi ragazzi di Golpe.org, una testata online che ha accolto le mie illustrazioni e, se tutto va bene, presto anche le mie storielline a fumetti! Ma mi aspettano anche tanti altri progetti a cui non vedo l’ora di iniziare a mettere mano e sono pronta per qualsiasi occasione che mi possa capitare. Ringrazio voi in maniera speciale per avermi dato la possibilità di blaterare su quello che adoro fare di più al mondo: disegnare fumetti!

In bocca al lupo Chiara per tutti i tuoi progetti! Noi ti continueremo sicuramente a seguire:
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