Notti in bianco, baci a colazione | Matteo Bussola

Notti in bianco, baci a colazione | Matteo Bussola

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«Ci sono solo due momenti decisivi nella vita di un uomo: il prima e il dopo. Il prima e il dopo non sono uguali per tutti».

Cominciamo dal prima, cioè dai preconcetti, perché sono sempre un buon inizio. Li abbiamo tutti, più o meno radicati, inutile nasconderlo.
Al libro mi sono avvicinato con lo zaino colmo di pregiudizi dovuti ad alcune recensioni. Perché a me basta leggere cose del tipo “Notti in bianco, baci a colazione è riuscito a coinvolgere 300.000 persone su Facebook” per distogliere lo sguardo e arricciare il naso, piegarlo così tanto da non riuscire più a raddrizzarlo. Non perché sia snob, anzi, tutt’altro. La mia è solo una considerazione: i miei gusti non sono popolari, non fanno parte del grande pubblico. Lo so, è un limite. Ma che volete farci, sono fatto così. Un altro motivo è che gli autori (scrittori, musicisti, disegnatori, artisti in genere) mi piace scoprirli da solo, senza alcun consiglio, senza aspettative, perseguendo quanto mi sono promesso di fare molti anni fa: contrastare l’inesorabile sfoglio di calendari conservando il gusto della meraviglia, coltivare il piacere di stupirsi, come fanno i bambini.

Ecco, qualcuno dirà che sono ripetitivo, ma a me piace ancora aprire la bocca davanti alla neve che scende, sgranare gli occhi osservando la pioggia copiosa, grattarmi la testa con gli occhi puntati davanti alla palla di fuoco che scende dal cielo e va a nascondersi dietro le case e poi svanire nel nulla. Lo so, ci sono spiegazioni scientifiche, alcune molto semplici, chiare e facilmente assimilabili, ma in certe occasioni io preferisco fingermi ignorante, dimenticare tutte le nozioni imparate a scuola e sussurrare: «che meraviglia!». E magari restare anche a bocca aperta, come fanno i bambini.

E quindi, con questi preconcetti ma anche con questa predisposizione d’animo, mi sono avvicinato al libro, grazie anche ad altre due considerazioni:

  1. Matteo Bussola vive nei posti in cui io sono cresciuto, dove andavo a fare le mie scorrerie in bicicletta, a caccia di pantegane e carbonassi, rubando ciliegie e uva.
  2. Disegna per la Bonelli, e io sono cresciuto a pane e Bonelli. 

Posso non leggerlo?

Ho dato una puntatina al naso e iniziato la lettura e sono bastate poche pagine per mandare all’aria tutte le idee che mi ero fatto. 
E non c’è sensazione più bella.

Notti in bianco, baci a colazione è un elogio della normalità, un inno alla bellezza da scoprire nelle piccole cose, nei gesti quotidiani, nella fatica e la meraviglia di essere padre, perché come dice l’autore, «ci stiamo rendendo conto che rischiamo di perderci qualcosa per sempre se per lavoro, per necessità, per volontà o per altro non dedichiamo ai nostri figli le giuste attenzioni. Tuo figlio o tua figlia avranno due anni, cinque anni, otto anni solamente una volta nella vita».

Descrive quello che ho sempre pensato, quello che pensano in molti: la felicità non esiste, non è uno stato perenne. Ci sono solo piccoli attimi perfetti, istanti magici da cogliere con l’atteggiamento giusto e tutti possiamo riuscirci. 
Basta prestare attenzione alle persone che incontriamo, anche le più distanti da noi. 
È sufficiente dare delle risposte, magari a volte è difficile ma ci si prova, come fa l’autore con le tre figlie, Virginia, Ginevra e Melania, che lo tempestano di domande alle quali lui, come ogni padre, cerca il modo giusto per rispondere.

È un libro in cui tanti padri possono riconoscersi, anzi no: solo i padri che hanno avuto il piacere di trascorrere ore e ore con i propri figli, di accudirli, cambiarli, portarli a scuola, andarli a riprendere, giocare con loro. Non è un libro indicato ai padri assenti, a loro potrebbe fare solo rabbia e instillare rimpianti e rimorsi.

Ci sono tante frasi che andrebbero sottolineate e rilette, ve ne lascio due:

«La bellezza non è facile mai. E se non la scegli solo perché magari ci vuole più tempo ad aprirla, o a raggiungerla, tutto il tempo che risparmierai evitandola non sarà mai una vittoria, ma la più clamorosa delle sconfitte».

«Perché quello che le donne non dicono non è niente in confronto a quel che gli uomini non sanno».

Ma non posso fare a meno di inserire anche la terza, la chiusura di un paragrafo:

«Lei ha riso, io per fortuna stavo affettando le cipolle».
Lascio a voi scoprire come è nata.


Titolo: Notti in bianco, baci a colazione
Autore: Matteo Bussola
Editore: Einaudi (collana Einaudi – Stile libero extra)
Pagine: 175, brossura
Anno: 2016
Prezzo di copertina: 17 EUR
Compra suAmazon

© Paolo Perlini


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