Sacramento | Latte/The Italian Breakfast

Sacramento | Latte/The Italian Breakfast

Sensuali visioni mattutine imbevute di ritmi pop provenienti da un altro tempo 

di Chiara Bianchi

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Ci deve essere nascosto un segreto nei suoni di Sacramento. Sì, uno di quei segreti taciuti che fanno eco da un tempo lontano. 

Una musica apparentemente pop, inusualmente pop, secretata nella sua sensualità, nei suoi ritmi leggiadri, nei movimenti lenti del corpo costretto a non restare fermo, proprio come nelle mattine. 

Lentamente, si spera, ci risvegliamo, prendiamo consapevolezza del nostro corpo, la colazione ci riporta alla realtà e, nell’immaginario, ci ritroviamo seduti davanti al mare che sussurra, come la voce di Sacramento. 

Latte/The Italian Breakfast, il nuovo album di Steve Fileti, alias Sacramento, segue il disco di debutto Lido. Prodotto da La Tempesta International e per l'etichetta americana SXN, è un nuovo capitolo del progetto solista dal sapore italo-americano. 

Il disco si compone di dodici tracce cantate in lingua inglese. 

Ci si immerge subito in morbide sonorità con God Bless the Saint che pare richiamare il tema de La vie en Rose integrandola in una personale visione, con tanto di cinguettii in apertura; segue, in regime di lenti movimenti e onde blu, Latte di Mandorla

Mama, il terzo brano, ci porta su un’amaca soffice, all’ombra di palme tropicali dove ascoltiamo lontane chitarrine e cori. 

E dagli anni Sessanta arrivano le sonorità di Intercourse, dall’esplicito testo dal contenuto erotico, al quale sembra unirsi un tappeto musicale da soap opera. 

In Miss Ducke la chitarra con effetto tremolo guida la voce leggera. 

Il brano successivo, Fooding, è un duetto con Chickpee — cantante che porta nel suo Dna le stesse coordinate sonore di Sacramento. Le due voci si alternano e si incontrano nel ritornello, in un ritmo morbido governato dalle tastiere. 

G chiarisce l’intento di Sacramento di trasportare l’ascoltatore in quell’universo magico in cui tutto è sensuale e segue il ritmo naturale del cuore. 

A dinner out si potrebbe considerare il manifesto lo-fi di questo disco. Ritmo lento, chitarra sporca, voce meno puntuale ma in linea con la disomogeneità del pezzo che restituisce, però, tutta la sua energia. 

Grown up Boy discordante, interessante, si distacca dai precedenti pezzi e apre un capitolo nuovo dell’album che, nell’ultima parte, si rivolge a sonorità oltre oceaniche. Mermaid, LA? Not Alone Girl! entrambe dai passaggi serafici, da West Coast, a tratti sentimental-nostalgici. 

Chiude Saint Lucia of Siracusa che ci riporta sulle coste sicule, al “tempo delle mele”. 

Un album in cui Sacramento racconta le sue visioni, le mattine di sole e di salsedine, in cui riverberano suoni del passato con uno svecchiamento, necessario, e ottimamente ispirato dall’attuale synth pop californiano. 

 

Curiosità: la copertina è stata disegnata da Carlo Albero Giardina. 

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