0424 | Morsi Quadrati | Matteo Di Pasqua

0424 | Morsi Quadrati | Matteo Di Pasqua

Per la rubrica dei Morsi Quadrati, ospitiamo e intervistiamo 
Matteo Di Pasqua

La citazione scelta
«Ho detto: Io non torno indietro. Siamo vicini alla Grecia, e se non siamo vicini siamo per lo meno a metà strada, ormai. Andare avanti o tornare indietro è la stessa cosa, e io preferisco morire in mare che dover rifare da capo tutta la strada che ho fatto fino ad adesso.»

Fabio Geda \ Nel mare ci sono i coccodrilli \ Baldini + Castoldi

Il morso quadrato
 
Tutte le illustrazioni sono di ©Matteo Di Pasqua

Ciao e benvenuto tra i morsi quadrati!
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ciao a tutti e grazie per questo spazio. Nella vita sono anche un attivista ambientale e sono molto vicino a tutte quelle cause che lottano per i diritti umani e che combattono le disparità. Ho pensato di unire questi due aspetti (attivismo e illustrazione) così centrali nella mia vita attualmente.
Comunque non conoscevo il libro, è stata una scoperta molto interessante e devo recuperarlo presto.

Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Raccontaci la tua storia d'amore per il disegno.
La mia storia d’amore per il disegno è rinata tardi, una decina di anni fa quando frequentavo il corso di scienze infermieristiche all’università e presi la decisione di andare a vivere da solo. Ovviamente da solo si fa per dire perché a 20 anni non campi; lì conobbi la mia coinquilina e il suo gruppo di amici artistoidi che, con il tempo, sono diventati una seconda famiglia. Stare con loro ha risvegliato la passione sopita per il disegno.


Da quando iniziamo a poter tenere in mano matite fino a un oscuro momento di interruzione disegniamo tutti. Hai memoria di quando hai capito che non avresti smesso? Cosa ricordi del tuo modo di disegnare da bambino? Ne conservi qualcosa ancora oggi?

Ricordo l’oscuro momento di interruzione, fu all’inizio del liceo. Ero influenzato dagli stereotipi “adulti” secondo i quali il disegno è solo un hobby o una cosa per bambini, d’altro canto era molto più realizzabile diventare un calciatore professionista no? Poi per fortuna sono maturato, un po’.
Da piccolo disegnavo animali con mio nonno e copiavo principalmente i personaggi di Dragonball o inventavo nuovi Pokemon, la passione nel disegnare animali e mostri è rimasta, meno quella per lo stile manga.

Il cibo è il nostro carburante psicofisico prediletto e muove anche le mani di chi crea. Anche l’ispirazione ha bisogno di essere nutrita, tu come la alimenti? Che forme d’arte saziano la tua fame visiva?
Cinema, pittura, scultura, videogiochi, fumetti, fotografia, teatro (anche se non sono un gran frequentatore) e viaggiare. Principalmente però penso che il più del tempo lo passo a guardare i profili Instagram di illustratori e fumettisti, anche perché è gratis.


C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?

È contraddittorio dire che i principali stimoli a mordere la vita per me sono opere di persone defunte? Tralasciando il periodo rinascimentale, il primo fra tutti ad avermi fatto riavvicinare al disegno è stato Moebius con Arzach e L’Incal. Attualmente porto sempre con me l’irraggiungibilità di Sergio Toppi, la capacità di raccontare la vita di Will Eisner e la maestria spaziale di Dino Battaglia.
PS: Cerco comunque di comprare più opere di persone vive.

Il disegno è una pratica sconfinata nei risultati ma anche la sua attuazione varia da persona a persona. Dall’altro lato della tavola, tu come disegni? Hai dei personali riti di avvicinamento al foglio? Hai delle condizioni indispensabili da esaurire? Per esempio prediligi la mattina o la notte fonda, il silenzio della solitudine o essere accompagnato da altri esseri viventi e non?
Sinceramente non credo di avere un particolare rito d’iniziazione alla tavola, nemmeno un’ora del giorno preferita. Per lo più illustro in digitale quando sono a casa e l’unica cosa di cui ho bisogno è spazio e muri tappezzati di cartoline e poster.

Continuando a esplorare i luoghi invisibili che portano alla creazione artistica, come hai raggiunto la tua attuale espressione visiva? Hai tentato di inseguire un obiettivo stilistico prefissato o hai sperimentato a briglia sciolta?
Non credo di aver raggiunto un’espressione visiva personale e identitaria. Sto ancora imparando e non so quando e se raggiungerò mai uno stile che mi soddisfi al 100% . Tendo ad adattarmi alla necessità della commissione o del progetto, se ho libertà sperimento tecniche diverse ogni volta prediligendo uno stile pittorico.


Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?

“Io con la musica non c’entro niente, come il mio pene davanti al WC, a luci spente.” Una sintesi molto accurata della mia capacità di comprendere la musica, ma nonostante questo ne ascolto parecchia.
Non mentre disegno, o meglio, non in alcune fasi del disegno come possono essere la progettazione, lo studio della composizione e dei volumi. Quando ho tutte le idee al loro posto e il quadro chiaro di cosa andrò a realizzare mi concedo qualche brano lungo, strumentale e che mi distacchi il meno possibile dalla tavola.

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: hai progetti per il futuro? E se si, ti va di darcene un'anteprima?
Grazie a voi di CrunchEd per le vostre iniziative!
Ho un progetto personale iniziato, ma che non ha una scadenza. Va avanti quando se la sente e sono storie brevi di animali non a lieto fine, volendo essere più storie alcune ancora devo pensarle. Poi l’enorme fardello di fare un portfolio decente.


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