Recensione di Paolo Perlini.
Siamo nell’anno 1864 e a San Cesario sul Panaro, già Vilzacara, si decide di demolire l’ultima delle cinque torri del castello medioevale, soprattutto per una questione di igiene. Si crede infatti, che mura e torri impediscano la libera circolazione dell’aria. Gli abitanti assistono in silenzio a questa demolizione e con loro, anche cani e bambini: tutti ammutoliti.
Le picconate sradicano il dipinto della Beata Vergine e poi quello che sta impresso su una lastra ovale di latta, incastonata in cima al voltone e «raffigurante una bestia simile a un’oca, con sette lunghi colli e altrettante teste; vicino all’orlo dello scudo si intravedeva un sole contornato da rari e grossi raggi».
All’improvviso scoppia un temporale, la gente scappa, tranne un ragazzo che approfittando della confusione entra nell’area di lavoro, prende l’ovale, lo nasconde sotto la giacca e non visto fugge, cercando anche lui riparo da tuoni e fulmini.
Raggiunge una bottega la cui insegna, tremolante sotto la tempesta, recita: Cappellaio Gatto. Si decide ad entrare, non tanto per il temporale ma perché proprio quella era la sua meta, proprio lì doveva consegnare l’emblema trafugato.
Lo accoglie un uomo anziano di nome Goliardo, in compagnia della gatta Kate. Fuori il maltempo imperversa e l’anziano convince il giovane a rimanere, per aspettare che il temporale passi e per ascoltare la Leggenda dell’Oca a Sette Teste di Vilzacara.
Il giovane non rivela il proprio nome, dopotutto è un agente segreto, ma fa presente che il camino nella stanza non funziona a dovere e lui, in qualità di spazzacamino potrebbe dargli una sistemata. E Spazzacamino è il nome che Goliardo gli affibbia.
È questo il prologo del romanzo Il gioco delle sette gatte di Alessandra Consolazione, pubblicato da Rossini editore e lo spunto per scriverlo è partito proprio dalla lettura di un libretto storico: Cenni storici sulla corte di Vilzacara e sul Castello oggi detto di San Cesario, scritto nel 1912 da Don Isidoro Zaccaria.
L’autrice costruisce una storia in tre parti dallo stile originale poiché mescola passato e presente, realtà e fantasia, stralci di cronaca e finzione.
Nella seconda parte infatti, si passa ai giorni nostri: il protagonista è Edoardo Calandrone, artista di strada, saltimbanco di Vilzacara. Il suo estro artistico si estende fino al gioco delle carte e
si inguaia giocando a poker. Anche lui di professione è uno spazzacamino e pure lui fa la conoscenza di una "gatta" che corrisponde al nome di Caterina. A differenza di Kate, la gatta di Goliardo, questa ha due gambe.
Bisogna arrivare alla terza parte per capire quale sia il legame di tutto questo, facendo la conoscenza di personaggi ben caratterizzati, «templari, arlecchini, frati cappuccini, zingare, streghe, poliziotti, draghi, guerrieri, sei gatte e un’oca...».
Occorre perdersi nella nebbia padana, nel misto di sacro e profano, nel Gioco dell’Oca e nei Tarocchi. È necessario sporcarsi di cenere, annusare il profumo di biancospino, iperico e ginepro e alla fine si coglieranno tutte le sfumature di questo romanzo. E tra le dita vi resterà qualche piuma d'oca o le vibrisse di un gatto.
Alessandra Consolazione è giornalista pubblicista. Ha collaborato con i quotidiani Il Resto del Carlino e la Nuova Gazzetta di Modena. Nel 2009 ha fondato il primo giornale online indipendente della Valle del Panaro, La Carbonara Blog. La sua passione per i gatti si estende con il selfbrand 7 GATTE fashion, con il quale espone nei mercatini creativi.
Titolo: Il gioco delle sette gatte
Autore: Alessandra Consolazione
Casa editrice: Rossini editore
Pagine: 197
Pubblicazione: 13 marzo 2024
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