Zodiaco Street Food | Heman Zed

Zodiaco Street Food | Heman Zed

Il colpo dei sette uomini d'oro. Non a caso fu definita la rapina del secolo, compiuta da professionisti che arrivarono dal nulla e nel nulla sparirono con un tesoro.
Poco male, un piccolo tesoro è rimasto, è Zodiaco Street Food di Heman Zed. 

L’antefatto: era il 1° dicembre del 1983 e otto uomini armati con pistole Magnum 357 e un mitra M16 fecero irruzione nell'ufficio merci dell'aeroporto di Venezia. Costrinsero il personale ad aprire il caveau e scomparvero con venticinque casse contenenti centosettanta chili d'oro, dal valore approssimativo di tre miliardi di lire. Quella stessa notte, l'oro venne fuso, trasformato in lingotti e nascosto in un terreno vicino a Campagna Lupia, in attesa che le acque si calmassero. Un'operazione della Mala del Brenta, un’organizzazione criminale nata negli anni Settanta in Veneto, capitanata da Faccia d’angelo Felice Maniero.
Il giovane Romeo Marconato, nato da genitori contadini in una casa colonica, fino a qualche anno prima faceva parte del gruppo. Era l’autista del camion, durante le rapine alimentari. Talvolta la merce rubata veniva temporaneamente nascosta nella sua cascina; dopo un controllo dei carabinieri, Marconato fu condannato a diciotto mesi di prigione per ricettazione da furto aggravato. Nel frattempo la Mala del Brenta aveva alzato il tiro e Marconato abbandonò il gruppo, considerandolo troppo rischioso. Forse anche troppo brutale perché lui non era incline alla violenza facile. Questa la lasciava fare ai suoi compari.
Ed ecco che tornato in libertà, bello ripulito, sia nei confronti della Giustizia, sia con i complici, per non aver cantato, il buon Romeo Marconato inizia un’attività in proprio.
Si dedica alla ristorazione veloce: la sua azienda, Zodiac Street Food, dispone di dodici furgoni attrezzati, ognuno contraddistinto da un segno zodiacale, lungo la statale da Padova fino alla laguna veneta. Sulla qualità e provenienza delle materie prime dei panini che vendono i suoi furgoni, lasciamo perdere, c’è di peggio.
Marconato diventa ricco e temuto. Sebbene sia sposato, i rapporti con la moglie sono pessimi e il loro figlio Moreno cresce nel fisico ma non altrettanto nell’intelligenza. 

La svolta avviene quando due creatori di un programma televisivo svizzero, Simple Cook, trovano in lui il vero antagonista della star del programma, lo chef Vitiello. Per risollevare gli indici di ascolto del programma non c’è niente di meglio di una figura come Marconato, da manovrare a piacere.
Allo stesso tempo, il capo della vecchia banda gli dice che nel campo c’è il resto del bottino, quel famoso bottino del 1°dicembre 1983, al quale Marconato non aveva partecipato perché era già uscito dalla compagnia. Un regalo per lui, per aver taciuto durante la prigione.
Per recuperare questo tesoro si fa aiutare da una ex spia del KGB, Larisa Morozova, attualmente cameriera a L’ultimo Doge. 

Ora, se avessi saputo che questo romanzo mi avrebbe divertito così tanto, di sicuro l’avrei letto prima. A parte la trama, coinvolgente, verosimile pur nelle situazioni quasi impensabili, ho apprezzato lo stile, che forse solo un veneto può apprezzare in pieno.

«I Veneti hanno la fortuna di avere una lingua che è poesia in sé, una musica perfetta», diceva la poetessa Alda Merini. Da veronese, quale sono, quando sento parlare un veneto che sta appena un po’ più a est, sorrido, non tanto per le parole che usa ma per la cadenza. (Vorrei che fosse anche il contrario, ma temo che non sia così).
Heman Zed, quando fa parlare Romeo Marconato, non solo gli mette in bocca le parole ma anche la musica e alla fine, per quanto il personaggio risulti di dubbia moralità, non si può che simpatizzare per lui, perché alla fine fa pure tenerezza.

«…tutti convinti di avere a che fare con un povero coglione, un ebete di un campagnolo che non sa gnanche allacciarsi le scarpe perché porta sempre i zoccoli. Contadino, scarpe grosse e cervello fino. Te l’hanno mai insegnata questa alla scuola delle spie? Non ti hanno insegnato che i contadini come me, quelli coi piedi in laguna, stanno ancora più attenti che se no gli va terra in bocca e l’acqua su per il culo? Tutti fuori di testa per due cassi di milioni di euro e te hai cagato morti da ogni parte per arrivare prima, per metterti tutto in tasca. Perché io volevo veramente godermeli con te quei soldi, volevo farti fare la signora con me in giro per il mondo, casso!» 

Ecco, in queste poche righe, che all’apparenza non sembrano dire molto e niente di particolare, probabilmente chi sta fuori dal Veneto non riesce ad apprezzarne la musica, a sentirne la cadenza, le note che paiono tarate su una frequenza diversa, la cantilena, le pause al posto giusto. E ne sono sicuro, anche fosse, non riesce ad apprezzarle come un veneto. Ed è un peccato.

 

Titolo: Zodiaco Street Food
Autore: Heman Zed
Casa editrice: Neo edizioni
Pagine: 232
Pubblicazione: 17 settembre 2020

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