Una questione di pelle | Marina Vujčić

Una questione di pelle | Marina Vujčić
«Una buona vita, secondo il signor Bauer, era in gran parte una questione di prevenzione».
Una buona vita è anche questione di letture diverse e appaganti.

di Paolo Perlini

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«Cerco una signora disponibile ad accarezzare la mia schiena. Solo ed esclusivamente la schiena. Massima serietà, garantiti riservatezza e ottimo compenso».

Come si fa a non essere attirati da un annuncio di questo tipo?
A pubblicarlo sul “Večernje novosti” è stato Florijan Bauer, un ingegnere cinquantenne e vedovo. Grazie a un'invenzione (anch'essa particolare) si guadagna da vivere senza dover lavorare. Tuttavia, questo benessere è offuscato dalla morte di sua moglie Amalija, avvenuta dieci anni prima. Di lei ricorda soprattutto come gli accarezzava la schiena ed è stata questa nostalgia a fargli scrivere l'annuncio. Una faccenda sulla quale ha riflettuto molto poiché Bauer scandisce le proprie giornate seguendo regole e abitudini precise, come se obbedisse a un algoritmo di sua invenzione.
Per non doversi preoccupare troppo del pranzo, «aveva preso un quaderno e aveva steso un elenco di centocinquanta pasti, risolvendo per sempre la questione. Partiva dal primo - pollo ai peperoni con riso - e andava avanti fino ad arrivare in fondo all'elenco che si concludeva con scamone di vitellone e patate arrosto, e poi di nuovo da capo. Costolette di vitello con broccoli era il settantottesimo piatto nell'elenco... prima di ripetere un pasto della lista passavamo almeno centoquaranta giorni, abbastanza per farsene venire voglia».

A rispondere all'annuncio è Veronika Vinter, una quarantenne separata dal marito. Si era sposata soltanto perché aveva voglia di cambiare cognome. È una bella donna, impiegata di banca ma indebitata per il frettoloso acquisto di una casa. I debiti hanno ridotto notevolmente le uscite con le amiche e la sua solitudine è alleviata dall'amante Antun, un uomo che ha già una famiglia a cui badare e a lei sta bene così. Ha la passione della pittura ma questo talento era stato represso in famiglia già quando era bambina. Però adesso, grazie alla schiena di Bauer, il suo istinto artistico torna a farsi vivo. E poi ha superato brillantemente la prova iniziale. L'annuncio parlava chiaro: solo ed esclusivamente la schiena. Un lavoro pulito, ben retribuito.

Quando ho letto l'incipit di Una questione di pelle mi sono detto:
"Va bene: originale, intrigante, ma questa idea come fa a reggere per 300 pagine?"

Regge, è molto bene.
L'autrice sposta la narrazione ora su uno, ora sull'altro come se fosse una cinepresa e nonostante la ripetitività delle azioni dei protagonisti, non riesce mai ad annoiare. Osserviamo le ossessioni del signor Bauer, che invece di vivere la vita la esegue, e i dubbi e turbamenti della signora Vinter, che punta nell'orgoglio, riesce a mettere in discussione il patto siglato e a rivoluzionare la vita di entrambi.
Marina Vujčić, con leggerezza riesce a incidere la corteccia e scavare nella psicologia dei personaggi offrendoci un romanzo originale, divertente, ricco di spunti. Ci mostra come i due protagonisti, dalla solitudine nella quale si erano relegati come difesa, ne escono grazie a un annuncio, a una schiena, all'arte. Ci invita a riflettere sui nostri meccanismi di difesa che spesso ci trasformano in carapaci e di quanto sia importante il contatto fisico, anche una semplice tamburellata delle dita sulla schiena, l'unica parte del corpo che non riusciamo a toccarci da soli come si deve.

Pubblicato in Croazia nel 2017, Una questione di pelle è arrivato in Italia grazie a Bottega Errante Edizioni, casa editrice che ci offre capolavori della letteratura del centro est Europa, dei Balcani, dei luoghi di frontiera.



Titolo: Una questione di pelle
Autore: Marina Vujčić
Casa editrice: Bottega Errante Edizioni
Uscita: ottobre 2021
Pagine: 304
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