Guia Risari | Il filo della speranza

Guia Risari | Il filo della speranza

Nella piccolissima cittadina di Santa Caterina di Villarmosa nel 1968 un gruppo di ricamatrici si è ribellato allo sfruttamento e ha lottato per veder riconosciuti i propri diritti e il frutto del proprio lavoro. Questa è la storia di una di loro. 

di Cristina Bassi

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Guia Risari firma per Edizioni Settenove, una casa editrice tutta al femminile con una forte impronta di attivismo sociale, un libro molto delicato e toccante: Il filo della speranza.

Il breve romanzo è costruito come fosse il diario dell’anziana protagonista, Vita, che, costretta come tutti a rimanere in casa piena di paure e dubbi durante il primo lockdown, si lascia andare ai ricordi della sua giovinezza.
Una giovinezza vissuta negli anni ‘60, in cui una donna doveva imparare fin da subito ad essere silenziosa, ubbidiente, pronta ad accogliere qualsiasi richiesta da parte del padre prima e del marito poi con animo rassegnato e il capo chino; per fortuna però le cose cominciavano a cambiare in tutto il mondo, persino in un piccolissimo paesino di poco più di 9000 anime nel cuore della Sicilia.  

Vita all’epoca è una novella sposa, innamorata e fedele, desiderosa di aiutare la stabilità del bilancio familiare: comincia quindi a ricamare con passione (non dimentichiamoci l’importanza dei corredi, parte della dote della donna all’interno dello sposalizio, e immaginiamo quindi il giro di denaro che l’attività comportava). Scopre però con suo grande rammarico che dei signorotti ben vestiti hanno fiutato il business e hanno cominciato a guadagnare sulle spalle delle ricamatrici. L’incontro con Filippa Pantano la porterà a battersi per i propri diritti di lavoratrice, arrivando a far discutere in Parlamento una legge per regolamentare il lavoro a domicilio.

«Se le condizioni di lavoro non erano ottimali, solo insieme avremmo fatto la differenza. Na nuci rintra u saccu unni fa scrusciu. Se una sola noce nel sacco non fa rumore, in tante avremmo cambiato le cose». 

La voce di Vita non è affatto stanca, è anzi vibrante, ancora piena di speranze e voglia di lottare. Il romanzo è di una dolcezza unica, non può che far solidarizzare con queste donne coraggiose, piene di spirito, artiste che non vogliono veder sminuito il proprio lavoro in nome di una tradizione di prepotenze del più ricco e furbo sul più povero e debole. 

Settenove porta ancora una volta in libreria un testo originale, ricco di spunti femministi, di lotta di classe, di solidarietà e affetto, grazie alla voce limpida di Guia Risari e, perché no, coadiuvato dalla splendida copertina a opera di Elisa Talentino, che permette al lettore di immergersi subito nell’immaginario del romanzo. 

«Le cose cambieranno, cambieranno. Ma non subito. Ci vuole tempo.
Ah, tempo ci vuole?
Sì. Sa come si dice? Megghiu inabissari un paisi chi mettiri un’usanza.» 

Titolo: Il filo della speranza
Autrice: Guia Risari
Casa Editrice: Settenove
Pagine: 128
Prezzo di copertina: 14 euro
La copertina è di Elisa Talentino

Compra sull sito dell’editore 


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