Whitemary | Radio Whitemary

Whitemary | Radio Whitemary
Cosa succede quando la musica elettronica incontra una ragazza diplomata in canto jazz? Nasce Whitemary, un’artista che non risparmia nulla di sé quando si tratta di musica, né sul palco né in studio. Il suo primo disco, Radio Whitemary, è una slavina di suoni ed emozioni crude.

di Fiorella Vacirca

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Giugno, si sa, è un periodo ricco per il mondo musicale: è un mese che vede il susseguirsi di nuove uscite discografiche più o meno dimenticabili e tormentoni martellanti. Ci sono però poche occasioni per gustarsi della musica originale ed eclettica, ma - per fortuna - esistono anche artist* che hanno bene in mente cosa significa far uscire un disco in questo periodo e sono in grado di piazzare dei lavori degni di nota.
Il 10 giugno ci ha pensato Whitemary a riempire quelle grandi aspettative estive con il suo primo lavoro di studio Radio Whitemary, etichetta 42 Records.
Radio Whitemary è un lavoro interessante e complesso, eppure estremamente fruibile anche per chi è a digiuno di elettronica. Whitemary, al secolo Biancamaria Scoccia, descrive il disco come un gran casino di sentimenti, condivisi e condivisibili, ed in effetti per tutte le 14 tracce, ci trasporta in un universo fatto di elettronica mista, beat pensati e ripensati, richiami agli anni ‘90 ben miscelati con la scena contemporanea.


ph. fabrizio_narcisi

Whitemary arriva dal mondo del jazz e questa sua preparazione accademica le permette di avere un orecchio non “inquinato” dai bias della passione per la musica elettronica: ci troviamo davanti ad un disco cesellato e curato fino all’ultimo secondo, eppure estremamente crudo e istintivo. La tracklist è travolgente, non è sicuramente musica da party, ma va a richiamare istinti più nascosti, come se fosse immerso nell’atmosfera di uno di quei club segreti che cambiano location ogni sera. Radio Whitemary lo devi andare a cercare, lo devi trovare scavando con le mani nel fango sporcandoti di musica, lo devi assumere come un’ostia sacra, una sostanza che ti si appiccica sul palato e ti obbliga a parlare con quel tuo io che non sapeva di averne bisogno.

Anche i testi sono incisivi, scritti con un dono della sintesi che comunica tutto, come a dimostrare che nella sua musica elettronica non serve sbrodolare, si può dare senza dover esagerare.

Tre i singoli a presentare il disco: Niente di regolare, Credo che tra un po’, Chi se ne frega, che in realtà non fanno neanche giustizia completa al mondo che va ad aprirsi man mano che si scendono i gradini dello scantinato emotivo di Whitemary.

Vi dico la verità, perché di verità è intriso questo lavoro: al primo ascolto non l’avevo completamente capita. Forse era il momento sbagliato, forse ero distratta da altri bisogni musicali, ma ho deciso di insistere perché c’era qualcosa di diverso che non riuscivo a spiegarmi e che mi aveva catturata, titillando quella sensazione di pancia che ti fa dire “aspetta, rimani”. E per fortuna che ho ascoltato la mia pancia, perché ho scoperto un disco impetuoso, una slavina di sintetizzatori, bassi e cassa, uno studio minuzioso di quelle emozioni ambigue suscitate dalla luce stroboscopica dei club.
Whitemary sa quello che fa dimostrandolo con sfacciataggine e noi non possiamo fare altro che ringraziarla e andarla a cercare nelle date del suo tour estivo.

Pezzi migliori: Radio, Mi sento, Hello Hello

Whitemary sarà in tour: il 2 luglio al Little Italy Festival a Stoccolma, il 15 al Little Italy Festival a Helsinki , il 16 a Reload Festival a Biella, il 22 a Tv Spenta Dal Vivo a Rapolano Terme (SI), il 23 al Ciao Moka Festival a Marsiglia, il 12 agosto al Locus Festival a Locorotondo (BA) (w/Cosmo), il 27 a Baravai Music / Dancity Festival a Terni (w/Cosmo) e il 17 settembre a Spring Attitude a Roma.




TRACKLIST
Non lo sai
Sembra che tutto
Niente di regolare
Chi se ne frega
Radio
(Intervista)
È molto strano
Credo che tra un po'
Provo, dico
Numeri e basta
Mi sento
Presets
Disco Bisco
Hello Hello


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