This is us | Amazon Prime Video

This is us | Amazon Prime Video

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Ci sono delle serie tv che ti strappano il cuore eppure ti rendi conto che dopo qualche minuto non puoi farne più a meno. Forse è una leggera forma di autolesionismo, forse è solo emotività fuori controllo. Io non lo so, ma so che dopo tre minuti di “This is us”, che trovate su Amazon Prime, il mio cuore era già suddiviso in parti uguali infiocchettate e consegnate nelle mani di ogni membro della famiglia Pearson.

C’è poco da fare, il dramma ci piace e non poco — sto già iniziando a usare il plurale maiestatis perché dò per scontato di non essere sola! Nonostante nella vita io faccia di tutto per sfuggire da qualsivoglia forma di dramma non riesco a negare che sullo schermo siano il mio genere preferito. Ebbene sì, mi piace passare le serate in mezzo a un cumulo di fazzolettini e disperazione davanti ai drammi delle famiglie in tv.

Che poi, non fraintendiamo, non c’è bisogno di chiamare il 118, abbassa la cornetta gentile amico che ti stai preoccupando. Non è che mi piace star male, perché è ovvio che ci siano varie categorie di lacrime: di disperazione, di gioia, di rabbia, ecc. È solo che con i drammi si empatizza sempre a livelli altissimi. Loro sono noi, noi siamo loro. Le vicende non hanno nulla di irreale e forse è proprio per questo che, nella loro pesantezza a volte, fanno breccia in modo abbastanza diretto nello spettatore.

La famiglia Pearson è come se fosse un unico enorme personaggio: tre gemelli, la mamma e il papà defunto — non è uno spoiler, ve lo dice subito pure il trailer — le famiglie che si sono formate attorno ad ogni personaggio principale. La famiglia Pearson è come un albero con tanti rami e foglie, proprio come si usa rappresentare le genealogie. Fin dal principio ci muoviamo nel tempo, dai flashback della famiglia in età infantile a quelli in età adolescente affiancati ai momenti dell’età attuale — i gemelli hanno appena compiuto trentasei anni.

Ogni minuto della serie aggiunge una sfumatura ai caratteri dei personaggi e ogni personaggio è accuratamente disegnato nel minimo dettaglio.

Spicca fra tutti papà Jack che, nonostante l’alcolismo, risulta comunque il padre che tutti sogniamo — non solo per il fatto che è interpretato da quella meraviglia di Milo Ventimiglia. È uno di quei personaggi che ti fanno amare alla follia e non perdono occasione per ricordarti che prima o poi te lo porteranno via.

Forse piacciono così tanto i drammi perché si riesce a diventare membri attivi della famiglia. Forse troviamo un modo di sfogare le nostre sofferenze, quelle cose che magari non abbiamo il coraggio di raccontare a nessuno e ci portiamo dentro da sempre. “This is us” ci apre le porte dei ricordi, ci riporta alla mente le imperfezioni perfette delle nostre famiglie, ci da modo di ricostruire la nostra storia compresi tutti quei fatti che magari abbiamo fatto finta di dimenticare per un po’.

Kevin, Kate e Randall siamo davvero noi e tante parti di noi.

Siamo di fronte a un Family Drama che in due stagioni è riuscito a non sbagliare quasi niente. Al momento mi sento di dire che si colloca tranquillamente nell’olimpo dei preferiti. Settembre è vicino e io sono già pronta a spaccarmi di patatine e piantini sul divano.

© Giulia Cristofori

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