Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

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Amo Tim Burton da quando ero piccola, perché il suo “Edward mani di forbice” è stato per me un punto saldo in fase di crescita di cui avrò occasione di parlare a breve qui su Crunched.
Lo amo nonostante i suoi ultimi lavori che sono stati a dir poco agghiaccianti (“Dark Shadows” schierato nella prima linea delle delusioni).
“Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali” mi ha dato grandi speranze alla visione del trailer ma non è bastato a farmi andare al cinema carica di attese. È sempre meglio tenere basse le aspettative, chè se no poi si rischia sempre una delusione più grossa del previsto.
Stavolta, però, sono uscita dalla sala sorridendo.

Il film è la trasposizione cinematografica di un romanzo per ragazzi (primo di una trilogia) di Ransom Riggs e racconta la storia di Jacob (Asa Butterfield), un adolescente legatissimo al nonno che lo ha cresciuto con i suoi racconti fantasiosi riguardanti un curioso orfanotrofio del Galles, gestito dall'autoritaria Miss Peregrine (Eva Green) e abitato da bambini con doni speciali. Alla morte dell'anziano, Jacob scopre che quelle storie sono reali e che i loro protagonisti si sono rifugiati in un anello temporale che li fa vivere fermi nello stesso giorno nel 1943. Gli orfani si stanno nascondendo da un mostro (Samuel L. Jackson) che vorrebbe far loro del male per guadagnare la vita eterna.

Certo, non è più il Tim Burton dei vecchi tempi che sforna capolavori visivi, ma soprattutto in grado di scaldarti il cuore nonostante le atmosfere cupe come in “Big Fish” ed “Edward mani di forbice”, ma stavolta ci sono dei confortevoli ritorni al suo glorioso passato.
Tanto per cominciare, l’utilizzo della stop motion, caposaldo del regista che con “Nightmare Before Christmas” ha segnato un’epoca nella storia dell’utilizzo di questa tecnica, e le atmosfere dark che lo contraddistinguono.
Un altro importante aspetto onnipresente nei film del regista è la diversità.
Come in passato, anche in "Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali" il diverso non è ghettizzato ma speciale, si finisce quindi ad avere una realtà magica e circoscritta in cui tutto è bello, al contrario della normale vita borghese.
Al film manca un po' di azione e risulta nel complesso un po' piatto, ma riesce comunque a regalare qualche gioia ai nostalgici del "vecchio" Tim.
Sarà merito anche di Eva Green che riesce a calzare i panni di qualsivoglia personaggio, trasformando la sua Miss Peregrine in una Mary Poppins dalle sfumature noir.

Insomma, un film da vedere senza urlare al capolavoro ma comunque gradevole.
Da non dimenticare la bellissima "Wish that you were here" dei Florence and the Machine che chiude in bellezza e vi obbliga a restare immobili durante i titoli di coda (cosa che andrebbe fatta sempre, monelli! Vi vedo che vi alzate prima, sapete? Per punizione vi mando da Miss Peregrine che non è mica buona come Mary Poppins, eh!)

Bentornato Tim, ma puoi fare di meglio. E noi lo sappiamo.

© Giulia Cristofori

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