#crunch41 | Beatrice Bencivenni

#crunch41 | Beatrice Bencivenni

"I can resist anything except temptation" Oscar Wilde

Beatrice Bencivenni, la mente che si nasconde dietro le matite di Beasketch, è la dimostrazione di quanto la passione pura e incontrollata e l'impegno nell'alimentare con costanza le proprie passioni siano gli unici ingredienti non solo per allargare i confini (geografici e mentali) del proprio lavoro, ma anche per migliorare sè stessi. È la dimostrazione di come circondarsi di bellezza e fare ciò che ami in qualche modo alla fine si rifletta sul volto, nelle parole, nell'approccio alla vita. La dimostrazione di come sia ancora possibile guardare il mondo sorridendo con gli occhi di un bambino.

Oggi mordiamo il quadrato di un'artista, di un'illustratice, di un vulcano espatriato in Irlanda per andare a riempire di bellezza e pucciosità anche gli occhi oltreconfine.
L'abbiamo intercettata tra i suoi voli pindarici per farle qualche domanda:

Ciao Beatrice e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie  e ci piacerebbe conoscere la tua.
Parlaci di te. Ti abbiamo scoperto grazie alla tua pagina instagram, qui in Crunched siamo però molto affamati e curiosi. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo? 
Grazie mille a voi per l'invito è complimenti per il lavoro che state portando avanti!!
Bhè, non penso che la mia storia sia diversa da quella di molti artisti :)
Ho iniziato che ero piccolissima, le basi me le ha insegnate mio padre, per ricopiare i disegni che mi piacevano. Immagino non si aspettasse che la cosa sarebbe andata troppo in là, eheh :P
Poi niente, durante il liceo scientifico (volevo diventare veterinaria) passavo più tempo a scarabocchiare che a risolvere problemi di matematica e, anche sotto consiglio della mia insegnante di latino, mi sono resa conto che forse me la sarei cavata meglio con gli scarabocchi che con le biologia :P
Ero molto portata verso il fumetto all'inizio, ma pian piano l'illustrazione per bambini ha preso il sopravvento ed eccomi qui :)
Ma basta divagare!!
Penso che a spingermi a continuare di base ci sia stata la passione, quella gioia di quando finisci un lavoro, di quando vedi qualcuno che sorride guardandolo. E poi la bellezza di lavorare per i bambini, che reputo una cosa splendida.
Perché se in fondo un bimbo è contento di vedere i tuoi disegni, di che altro hai bisogno?

C’è un autore in particolare che ha illuminato o illumina le tue opere ? In altre parole, c’è un gruppo musicale, un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Ah, domanda difficile. Un sacco di disegnatori hanno costellato la mia immaginazione, e mi hanno aiutata a crescere, copiando e ricopiando le loro opere per capirne la tecnica.
Per vedere chi sono basta guardare i miei amici qui su Instagram, perché si può dire senza paura di sbagliarsi che ogni persona che seguo mi aiuti o mi abbia aiutata.
Adoro Julia Sardà, Lorena Alvarez, Brittney Lee, Annette Marnat, le atmosfere di Pascal Campion e molti altri, artisti che mai riuscirò ad eguagliare, ma che continueranno ad ispirare la mia crescita :)
Musicalmente ascolto di tutto, dalla classica al jazz al pop, ma spesso mi lancio sulle colonne sonore dei classici Disney, lo ammetto :P
E per i libri, Neil Gaiman la fa da padrone assoluto! I suoi mondi, i suoi personaggi, sia nei fumetti che nei libri per adulti e ragazzi sono qualcosa di unico e speciale. 
Sandman (assolutamente fantastico, non fatevi ingannare dai disegni anni80... erano gli anni 80!), American Gods, Buona apocalisse a tutti (eh, questi titoli in italiano xD ), trigger warning, e via dicendo. Se non lo avete mai letto, vi prego fatelo, per voi stessi <3

Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni? 
Non so bene se io sia abbastanza brava da poter convogliare l'energia della musica che ascolto in ciò che faccio, ma penso che tutto finisca per intrecciarsi in ciò che si realizza con passione, che lo si voglia o no.
Quello che posso dirti è che non passa giorno senza cui, almeno per un paio fiore, io non abbia musica di sottofondo mentre lavoro :)

I tuoi lavori urlano un grande amore per l’illustrazione in tutte le sue tecniche, dal disegno a matita alla grafica digitale. Qual è lo stile che preferisci e che pensi ti rappresenti meglio? Con che strumenti lavori di solito?
Partiamo con la domanda facile: strumenti!
Di solito parto con uno sketch a matita, classico gomma e foglio, che poi fotografo, giusto per avere una traccia, e trasferisco su Photoshop per il colore. Adoro i pennelli personalizzati; anche se poi sono sempre due o tre quelli che utilizzo, mi piace provarli tutti :P
Raramente realizzo lo sketch direttamente al computer, non so se perché sono attaccata alla matita ed alla sensazione di quando la passi sul foglio o solo perché con la tavoletta grafica sono più impedita xD
Poi per piacere personale utilizzo acrilici, acquerello, matite colorate, pennarelli, ma matita e computer sono sola norma.
Sullo stile, temo che la risposta sia "ancora non lo so".. colore con linea? Meglio senza? Più realistico con sfumature o ombre mette? Credo che per ogni soggetto e lavoro esista lo stile che meglio si addice, e proprio non saprei come fare, se dovessi sceglierne solo uno :P

Fra i tuoi lavori, seguendo il tuo percorso di formazione, i concorsi che hai vinto e le molteplici collaborazioni come colorista e disegnatrice, spiccano illustrazioni per bambini e ragazzi, sembra un mondo in cui ti trovi perfettamente a tuo agio. Cosa ti colpisce di questo ambiente? Credi che i libri illustrati possano avere anche un potere educativo e di formazione? 
La cosa che mi ha sempre colpito di questo ambiente è la disponibilità che gli illustratori sanno spessissimo dimostrare. Offrono consigli, spendono il loro tempo per rispondere alle tue domande, vanno oltre a quello che è magari il loro dovere quando, che si, partecipi ad un workshop.
Molto più spesso che non mi sono trovata davanti alla disponibilità di persone che nemmeno mi conoscevano, e trovo sia magnifico.
Penso che l'illustrazione sia uno splendido metodo di formazione, ma non mi riferisco solo alle pubblicazioni di scolastica. L'educazione al bello, alla meraviglia, ai colori... cose che si assorbono senza nemmeno rendersene conto.

Sappiamo che ti sei trasferita nella verde Irlanda e che ora lavori lì come illustratrice. Il mondo dell’illustrazione in Italia a livello professionale è ancora molto “maschile”, se vogliamo. Si stanno muovendo molto le acque rispetto ad una decina di anni fa, specie per quanto riguarda il fumetto indipendente. I grandi nomi dell’editoria sono però ancora a discrezione degli autori maschili e le donne trovano ancora oggi difficoltà di pubblicazione. Com’è l’ambiente lavorativo per un illustratore donna in un Paese estero come L’Irlanda? Hai trovato differenze lavorative e di inserimento rispetto all’Italia?
Guarda, non sono sicura di poter darti un parere oggettivo. Non so bene in Italia, perché collaboro quasi sempre con case editrici estere, ma non mi sono mai dovuta scontrare con un mondo prettamente maschile, anzi. Moltissimi degli artisti che seguo sono donne e non mi è mai capitato di subire discriminazioni o che so io.
In un mondo in cui ciò che disegni conta davvero, non importa chi sei, ma cosa fai e come lo fai.
O almeno questa è sempre stata la mia impressione, magari sono solo molto naive, ma mi piace pensare che questo sia lo standard.

Spulciando sul tuo profilo Instagram saltano all’occhio alcune opere di street art che hai creato tra le strade di Dublino. Per un’illustratrice abituata a disegnare su carta, com’è l’approccio con i grandi spazi urbani?
Ahahah, a dire la verità quello è stato il primo lavoro all'aperto in molto tempo!
Il comune di Dublino ha messo a disposizione queste box in giro per la città. Bisognava presentare un progetto, quindi la partenza è stata la solita, sketch e colore al computer.
I "guai" sono arrivati quando sono stata selezionata xD lavorare su spazi grandi fa sempre strano, prendere le proporzioni è più complicato di quanto non lo sia per me su un foglio. In più non ero abituata a lavorare con colori tanto senso (devono resistere agli inverni di qui e alla pioggia, eheh), quindi all'inizio è stato piuttosto frustrante, ma una volta capita la tecnica il divertimento ha preso il sopravvento!
Bellissimo poi lavorare a contatto con il pubblico, mi sono trovata a parlare con sconosciuti di ogni età ed è stato splendido vedere come il lavoro veniva accolto positivamente dai passanti!!

Un classicone: Progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Al momento ho in ballo qualche libro, qualche progetto e il lavoro in studio, molte novità per l'anno a venire, ma... non ne posso parlare ?
Di sicuro ancora sketch, disegni lasciati a caso in giro per la città, e tanti tanti caffè xD

Un abbraccio e grazie per il vostro tempo!!

Grazie a te!
Potete mordere i lavori di Beatrice qui:

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