#crunch165 | Stefania Sanna

#crunch165 | Stefania Sanna

"What is hell? I maintain that it is the suffering of being unable to love.” Fëdor Dostoevskij

Ciao Stefania e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao a tutt* e grazie a voi! Ho cominciato a disegnare sin da piccola, scarabocchiando ovunque e in qualsiasi momento. Sono sempre stata affascinata dall’arte, in particolare per la “letteratura disegnata”, come diceva Hugo Pratt. Non mi bastava la visione di tutti i mondi fantastici contenuti nei manga, fumetti, graphic novel che leggevo nel retro dell’edicola della mia famiglia. Più leggevo più cresceva in me il desiderio di sperimentare io stessa il piacere di creare qualcosa di mio, che rappresentasse ciò che mi interessava. Negli anni a seguire ho proseguito nella ricerca di un mio stile personale, attraversando diverse fasi creative e diverse di "stallo", crescendo come artista, evolvendomi insieme al mio modo di disegnare e sono tutt’ora in continua evoluzione.


Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?

Quando ho letto “What is hell? I maintain that it is the suffering of being unable to love.” sono rimasta folgorata. La terribile sensazione di essere gusci vuoti, incapaci di amare e di essere ricambiati, l’abbiamo provata tutt* almeno una volta nella vita. Da bambina ipersensibile ho sempre vissuto le emozioni con i volumi completamente sballati. Crescendo ho imparato ad accogliere questa mia peculiarità e a gestirla ma, a volte, capita di ripensare ai momenti della mia vita in cui mi anestetizzavo pur di non sentire niente perché sentivo tutto, troppo, sempre. Quei momenti sono stati molto faticoso e, come dice Dostoevskij, l'incapacità di amare è un inferno.


Nei tuoi lavori c’è un forte contrasto tra i colori usati, sgargianti e intensi, e il tema del disegno, spesso cupo e profondo. Utilizzi questa contrapposizione per esaltare caratteristiche di entrambi i componenti o è una scelta estetica più istintiva che altro?

Al momento sono in piena sperimentazione, in un ritorno alle origini e al puro gesto istintivo della matita che scorre libera sul foglio.
Ho messo da parte, seppur parzialmente, la mia formazione in illustrazione digitale e sto riscoprendo il piacere della china, degli acquerelli e della carta ruvida.
Seguo il mio istinto in attesa di vedere dove mi condurrà la creatività.


C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?

Tanti, troppi perché io possa scriverli tutti.
Ho una formazione artistica di stampo accademico quindi l’arte, soprattutto quella del novecento, è sempre fonte inesauribile di ispirazione.
Louise Bourgeois, Marina Abramovic, Gina Pane, Ana Mendieta sono alcune delle artiste che mi hanno segnata maggiormente. Adoro i fumetti, spazio dal manga ai bonelli e leggo tutto ciò che mi ispira.
Come potete notare la figura femminile è al centro della mia produzione artistica.
Al momento sto concentrando la mia ricerca sul femminismo intersezionale e sulla figura della donna in tutte le sue sfumature.


Come nasce l’idea per un disegno? È un impulso espressivo, una necessità, o un’ispirazione che si concretizza gradualmente?

Bella domanda. Dipende. Ho passato alcuni periodi senza mai prendere in mano la matita e sono stati tra i più difficili e faticosi. Ho ripreso da un pò a disegnare e a volte mi sveglio nel cuore della notte con un’idea e devo scriverla su carta prima che svanisca; altre volte lascio andare libera la creatività e la mano sul foglio e aspetto di scoprire dove mi porterà. Direi che al momento sto seguendo l’impulso espressivo, che spesso stimolo traendo l’ispirazione da ciò che mi circonda.


Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?

La musica mi accompagna di pari passo all'arte sin da piccola. Sono molto curiosa e ascolto qualsiasi cosa mi capiti sotto mano, in modo del tutto casuale posso spaziare dai Placebo al latino americano passando per le colonne sonore dei film Disney.
A volte è fonte di ispirazione per nuovi pezzi, altre mi accompagna in sottofondo, come Virgilio, nella ricerca artistica. Il mio panorama musicale si è decisamente ampliato grazie alla contaminazione delle persone a me vicine, le mie amiche e la mia compagna, che mi arrichiscono in continuazione con nuovi spunti musicali.


Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?

Al momento sto lavorando su un libro d'arte sul tema della donna, che spero veda la luce al più presto.

In bocca al lupo per i tuoi progetti Stefania!
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