Cosa resta di una crociera | Racconti Indigeribili

Cosa resta di una crociera | Racconti Indigeribili

Scritto da Gaia Zaccaro
Illustrato da Michela Crespi


Cosa resta di una crociera

Le onde si infrangevano con un rumore di fogli accartocciati contro il fianco della piccola imbarcazione, le creste tirate a lucido dalla luna.
Un sereno canticchiare si fece strada tra le labbra della ragazza. Aveva gli occhi socchiusi, i capelli adagiati sul cuscino gonfiabile, l'aria eterea di un dipinto preraffaellita esaltato da un costume di lycra rosso brillante.
«Non ti fermare».
Un sorriso leggero le increspò appena il naso. Le vibrazioni cominciarono a dare corpo a parole vere e proprie.
«Blue moon you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own... non merito un bacio almeno?»
Le si avvicinò.
La pelle del ragazzo aveva la stessa profondità del mare. Quando i due volti si separarono, le sue labbra furono immediatamente ricatturate dall’ombra. Solo lo sguardo rimase luminoso, la sottile rete di capillari quasi evidente sotto il bianco trasparente.
«Questa crociera ci voleva proprio. Grazie».
La mano affusolata di lei scostò via il velo di stanca tristezza, che per un attimo aveva preso posto tra le sopracciglia del ragazzo.
«Non mi devi ringraziare. Sono felice di essere qui con te».
Una pausa d’amore.
La ragazza aprì gli occhi e stiracchiò le braccia verso l’acqua.
«Ho fame».
Lui soffocò una risatina.
«Non mi stupisce. Sono stati giorni intensi. Le escursioni...»
«Le nuotate...»
«Ballare al chiaro di luna...»
«Mi piacerebbe ballare ancora»
«Mangiamo prima?»
«Certo»
I denti di lei sfavillarono quanto la lama del coltello che, nella mano di lui, tagliava perfetti e sottili rettangoli di carne rosea.
«Assaggia».
Un fremito fece gemere la gola della ragazza.
«È buonissimo. Aspetta, prova questo».
Lei posò una pralina, succosa come una ciliegia, sulla lingua del ragazzo.
«Squisito».
Tra un boccone e un altro, lei riprese a canticchiare.
Lui si sollevò, un po’ traballante e le porse la mano.
«Allora, balliamo?»
Il sale disegnava fuochi d’artificio sulle guance di lei.
«Attenta a non scivolare».
Gli strinse la mano e affondò tutto il peso sul petto, mentre la luna illuminava la chiazza vermiglia che si allargava attorno ai loro piedi.
In lontananza, i resti della nave si intravedevano appena sotto la superficie dell’acqua. I cadaveri gonfi galleggiavano come boe biancastre.
Il gommone di salvataggio ondeggiò incerto sotto il peso della coppia danzante, mentre una brezza estiva rinfrescava le ossa esposte dei loro monconi sanguinolenti. Le labbra e le mani continuavano ad abbeverarsi in quel mare cremisi.
«Blue moon.
Now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own...» 

 © illustrazione di Michela Crespi | Racconto di Gaia Zaccaro | Editing di Chiara Bianchi 


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