Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr

Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr

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Come può un giovane autore quasi sconosciuto vincere il Premio Pulitzer 2015 per la letteratura, incantare il pubblico con un romanzo ambientato nella Seconda Guerra Mondiale e resistere per più di un anno nelle top ten internazionali dei libri più venduti? Semplice: scrivendo un buon libro.

 

Il romanzo si sviluppa in 14 capitoli, dallo Zero al Tredici - coprendo, in ordine non strettamente cronologico, gli anni compresi tra il 1934 e il 2014 - ognuno composto di vari sottocapitoli, spesso molto brevi e con una rosa di narratori in continuo alternarsi.

 

Marie-Laure Leblanc nasce a Parigi e, rimasta orfana di madre, cresce sola col padre Daniel, un fabbro dolce e riflessivo con la passione per i modellini in legno, che lavora presso il Museo di Storia Naturale parigino. Quando il clima politico si complica e la paura di saccheggi di preziosi per arricchire le casse del Reich diventa molto più di un semplice spauracchio, il fabbro viene spedito fuori da Parigi con quella che lui crede una copia della gemma più preziosa custodita al museo: il Mare di Fiamma, un diamante azzurro con un cuore scarlatto che vale quanto cinque torri Eiffel e, leggenda narra, foriero di una maledizione che protegge chi lo conserva ma lo circonda di sciagure.

Daniel e la piccola Marie-Laure, diventata nel contempo cieca per una malattia degenerativa congenita, approdano, dopo una rocambolesca fuga, nella piccola cittadina di Saint-Malo, residenza di un misterioso prozio. Il padre, nel tentativo di aiutare la figlia ad ambientarsi in uno spazio totalmente sconosciuto, costruisce un modello in legno del quartiere in cui vivono perché lei possa imparare ad orientarsi da sola. Ma sono anni feroci, che stanno inevitabilmente portando all'ascesa della follia nazista e basta aggirarsi per la cittadina di Saint-Malo con un metro ed una matita per essere segnalati alle autorità.

Parallelamente, a 500 km nord-est di Parigi, in una località denominata Zollverein, un complesso minerario appena fuori Essen, in Germania, in una struttura chiamata La Casa dei Bambini, Werner Pfennig, un orfano con una chioma nivea ed uno spiccato talento per la matematica e le radio, sta diventando, suo malgrado, incarnazione di quella gioventù hitleriana senza nome e senza futuro, da spedire al fronte a morire, come una raffica di proiettili nel buio.

 

Questi sono essenzialmente i protagonisti di una vicenda complessa ed amara, narrata con grazia pur nelle sue più drammatiche sfumature, una storia il cui tratto distintivo è l'umanità col suo bagaglio di ricordi e reminiscenze, di odori e suoni, una umanità violata dall'insensatezza di un progetto criminoso e che trova nell'arte e nel sapere rifugio dalla retorica militare, dalla censura e dai coprifuochi, dai veti e dai rastrellamenti. Un susseguirsi di leggi fisiche e detti popolari, citazioni e metafore, come sottotitoli di una situazione politica in vertiginosa degenerazione.

Un inno alla vita in sordina, non stucchevole e non banale, un omaggio alla storia, collettiva ed individuale, che si può racchiudere nel leitmotiv:

"Aprite gli occhi e guardate tutto quello che potete prima che si chiudano per sempre"

 

 

Titolo: Tutta la luce che non vediamo

Autore: Anthony Doerr

Collana: La Scala

Casa Editrice: Rizzoli

Pagine: 510 pp., copertina rigida

Prezzo: 19€

© Erika Casciello

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