Come in cielo | Damiano Scaramella

Come in cielo | Damiano Scaramella

 +++ ++

Quando la violenza nasce dal silenzio e dio se ne é andato da un bel pezzo.
Una recensione di Maria Teresa Renzi-Sepe
 

Zu Pippo, il protagonista di Come in cielo, è un archetipo italiano: si è fatto con le sue mani, ha scavato nei cunicoli della vita con ingegno e imbrogli. Affitta la sua villa massimalista e abusiva per le cerimonie dei più ricchi e con i soldi guadagnati ci ha campato una famiglia intera. Finché il sogno incontra l’ennesimo e forse fatale ostacolo. 

Questo romanzo di Damiano Scaramella, edito da NN Editore, narra una storia di piccoli uomini, ambientata a Badìa, in una Sicilia neofeudale, di immigrati e smartphone. C’è la superstizione, la replica pedissequa dei dettami, il rispetto della tradizione e del capofamiglia oltre ogni ragionevolezza, fino alla morbosità. Sennò, “non sia mai”.

Come esordio autoriale è una bella prova. Il lavoro sulla lingua è accurato, i dialoghi sono tutti scritti in un italiano sicilianizzato; la scrittura di Scaramella è il dolly di un regista vigilissimo, che inquadra ogni dettaglio restituendo una visione specifica delle cose, costringendo il lettore a vedere tutto.

Molti sono i personaggi e i temi toccati – a volte anche solo di sfuggita – ma Come in cielo è soprattutto una storia di violenza. Fra i personaggi, la violenza genera violenza, e nasce dal silenzio. Come nel caso di Salvatore, il nipote di Zu Pippo, che non conosce differenza fra bene e male. E pure chi potrebbe riconoscerla, non trova altri modi per reagire, perché la paura tiene tutti in scacco. Le vite dei personaggi ci ricordano quanto il contesto ci influenzi. Sei gay? Silenzio. Ti hanno violentata? Silenzio. Sei morto? Silenzio. Così, a Badìa sono sempre tutti arrabbiati.

Se in tutto questo c’è un dio, quello in cui credono Zu Pippo, la sua famiglia e tutti gli abitanti del paese è sicuramente carnefice, come quello dell’antico testamento. Damiano Scaramella lo cita continuamente durante il corso della narrazione: nella Genesi, si racconta che dio chiese ad Abramo di sacrificare il figlio, Isacco, come prova di fede. Alla fine, Isacco viene risparmiato. A Badìa invece – e forse anche nel resto del mondo – sembra che dio se ne sia andato da un bel pezzo.

DAMIANO SCARAMELLA
Come in cielo
Stagione - gli Innocenti
2023, 272 pp.
ISBN: 9791280284969
€ 17,00

 Compra sul sito dell'editore


Ti è piaciuto questo articolo? Dacci una mano! Il tuo aiuto ci consente di mantenere le spese di questa piattaforma e continuare a diffondere l'arte.
L'associazione si sostiene senza pubblicità ma soltanto con le tessere associative e l'impegno dei soci.
I Link verso i canali di vendita sono inseriti al solo scopo di agevolare gli utenti all'acquisto.
Sottoscrivi la tessera associativa con una piccola donazione su PAYPAL
Oppure puoi offrirci un caffè.

 

Privacy Policy