Cartoline da Limòn | Edo Brenes

Cartoline da Limòn | Edo Brenes

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Noi, nati dopo la diffusione della fotografia, abbiamo una grande fortuna e una condanna altrettanto grande: possiamo vedere i nostri antenati (senza ricorrere a ritratti o busti di marmo), riconoscere le somiglianze ma anche avvertire pesantemente il tempo che passa. Possiamo vedere i propri genitori quando erano giovani, addirittura più di noi, o vedere il volto di quello zio o lontano parente di cui si è sempre sentito parlare e favoleggiato. 

È quello che succede a Ramiro (alter ego dell’autore Edo Brenes). Sollecitato da alcune foto conservate da sua madre Marta, parte dall’Inghilterra per trascorrere un paio di settimane nel paese d’origine e ricostruire la storia della sua famiglia che in gran parte vive ancora lì, nel distretto di Limòn, nella Costa Rica.
Si trova a ricostruire la storia di ben tre generazioni, iniziando dagli anni ’40 dove i protagonisti sono il nonno Virgilio e lo zio Octavio, di quattro anni più anziano.
Octavio, che è anche quello più assennato, fa amicizia con una bellissima ragazza di nome Rosario, ricca di pretendenti, ma non si decide mai a dichiararsi. Fin dalla giovane età trascorrono molto tempo insieme ma sono costretti a portarsi dietro il piccolo Virgilio che non perde occasione per tormentare il fratello maggiore.
Ramiro, durante il soggiorno a Limon intervista i parenti, si fa mostrare altre fotografie, (addirittura dei filmini!) e arriva a conoscere in profondità la vita del nonno Virgilio, un grande talento calcistico rovinato però dal suo carattere esuberante e dall’alcool.


Cartoline da Limòn non è soltanto un ritratto familiare. nelle fotografie che Ramiro si fa dare viene raccontata la storia di una comunità e attraverso queste, quelle di un Paese intero.

A Limòn l’inizio delle vacanze veniva celebrato con la “Relevos de fregata”, una gara di nuoto inventata dallo zio Octavio. Le ragazze invece, avevano creato il Club Primavera, una specie di banda femminile il cui passatempo era andare in giro in bicicletta.  E tutte le biciclette avevano la targa ed erano soggette a multa se parcheggiata dove non era permesso. C’erano donne come Nieves, «pelle scura, capelli nerissimi, grandi occhi castani…» sulla quale tutti gli uomini fantasticavano ma dicevano anche che era maledetta, perché a ventisei anni era ancora zitella. C’erano giochi con i maiali e furti di galline e gli uomini si facevano stirare i pantaloni con la “gomina”, un tipo di gel per capelli che faceva la piega ai pantaloni assolutamente dritta. Insomma, gli anni ’40 della Costa Rica non erano poi molto diversi da quelli italiani.

Ramiro alla fine della sua indagine va a trovare lo zio Octavio, un uomo di novantacinque anni ancora in piena salute, se non fosse per la testa che va a ramingo come un bolero. Da lui viene a conoscere un segreto di famiglia: no, non si tratta di farneticazioni, perché quel segreto pare essere conosciuto da molti e poi ne trova pure la traccia scritta.
Un finale che spiazza e commuove e che ci spinge a interrogarci, a capire quanto vogliamo veramente sapere del passato, quanto siamo disposti ad accettare.
Ma poco o tanto, quei cassetti, scatole, bauli pieni di fotografie che bene o male restano nascosti nelle nostre case, meriterebbero una storia come Cartoline da Limòn.



Titolo: Cartoline da Limón
Autore: Edo Brenes
Editore: Bao
Pagine: 268

Pubblicazione: 9 settembre 2022

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