7 | Venezia Comix

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Essere il più grande stronzo del mondo degli affari non è facile.
Bisogna pararsi il culo ogni giorno dai buoni... loro sì che sono pericolosi.
Ed è proprio su questo parallelismo che gioca "7", webcomic a opera di Martina Fari e Fabrizio Capigatti, mostrandoci un giovane rampante nella scalata al successo della banca d’affari Gekko & Fox Co.
Eppure ce lo dicono sempre, “l'abito non fa il monaco” e il nostro protagonista potrebbe rivelarsi il monaco meno stronzo di tutti.
Siamo solo all'inizio di questo esperimento e non ci si può ancora sbilanciare in un giudizio completo al 100%.
Disegni che si prendono volutamente qualche libertà stilistica, trama ancora acerba ma che lascia intravedere barlumi di mistero, lontani perfino da quello che ci si potrebbe aspettare.
Sicuramente da seguire.

Questo era quello che scrivevo un anno e mezzo fa, parlando del progetto webcomic di Fabrizio Capigatti, il Capitano dietro ai Capitani Italiani.
E quindi?
Quindi dal webcomic si è passati alla carta, a un volume che raccoglie le prime puntate di questo progetto e che, a sua volta, sarà il primo di una serie di volumi.

Damien è uno dei più giovani manager della Gekko & Fox Co., una delle Banche d’affari più importanti del mondo. Uno a cui non si può dire no senza pagarne le conseguenze. E nell’aria c’è odore di promozione per lui, un posto tra i più alti dirigenti dell’azienda; cosa che gli ha assicurato la figlia del capo, tra una scappatella e l’altra tra lenzuola e scrivanie di uffici privati.
Eppure c’è molto di più, il lato stronzo di Damien nasconde qualcosa di oscuro celato anche a lui, qualcosa che potrebbe trasformarlo in una pedina molto più importante di un semplice manager terreno.
Si sa, però, non tutto va sempre secondo i piani.
E sarà proprio Damien a rimetterci: dire addio alla promozione e, anzi, essere spedito come un pacco postale all’altro capo del mondo, in una Bologna dimenticata da Dio e dalla sua controparte malvagia.

Maria ha origini spagnole ed è una giovane ragazza scappata di casa in cerca di qualcosa che, bene bene, non sa nemmeno lei cosa sia. Una calamita di eventi la porterà a Bologna; forse un sentore, forse un destino… quello che sa è che per mantenersi dovrà fare di tutto, anche iniziare a fare la ballerina in un locale di lap-dance, a un filo dalla prostituzione.
Maria, la stessa ragazza che appare nei sogni di Damien, schizzata al volo dal ragazzo su un foglio di carta…

Due persone destinate a incontrarsi, un po’ per caso, un po’ per binari obbligati, posati da qualcosa di più in alto di loro.
Bologna.
Sarà questo il teatro in cui si esibiranno i due protagonisti e gli altri personaggi che ruoteranno attorno a loro (gente poco raccomandabile) e alla girandola di eventi nata da uno strano gioco di potere tra le due entità del Bene e del Male per eccellenza.
E a contornare il tutto: le 7 profezie dell’Apocalisse di Giovanni sembrano aver preso forma e sostanza… e stanno per riversarsi nel mondo di Damien e Maria.


Un progetto ambizioso.
Direi che sia questo il primo pensiero che mi è balenato in testa a lettura ultimata.
Forse troppo ambizioso e, di conseguenza, di non facile e veloce digeribilità.
Da un lato, il comparto grafico ha un’evoluzione all’interno del primo volume che ci trasporta dall’impatto con un tratto spigoloso che si prende qualche libertà stilistica (come dicevo già a suo tempo), fino ad arrivare verso la fine abituandoci a queste linee, farle nostre e assimilarle. Un disegno che accompagna bene i voli e le evoluzioni della trama. La colorazione riempie in maniera adeguata il disegno, lo accentua e ne cura i dettagli.
Dall’altro lato, però, la sceneggiatura non mi ha convinto al 100%.

Il progetto è importante, con questo Capigatti si vuole scostare per un momento dal suo universo fatto di supereroi, fino ad arrivare a qualcosa di più misterioso, che getta radici in trame complesse che attingono da un immaginario ultraterreno che ha tanto da spartire con giganti del calibro di Preacher e Hellblazer.
Il problema principale, a cui al primo approccio da web non avevo fatto caso, è che la narrazione è troppo veloce, propria di una piattaforma che non è il volume ad ampio respiro. Veniamo subito buttati dentro a un mondo pieno di personaggi, con una propria struttura già consolidata ma nascosta al lettore, volutamente magari, per irretirlo e dargli la curiosità di proseguire. Quello che di solito mi capita di fronte un lavoro del genere ma che, in questo caso, è servito solo per stordirmi e lasciarmi l’amaro in bocca a fine lettura.


La cosa che mi è mancata di più è una maggiore attenzione alla caratterizzazione dei personaggi. Il personaggio di Damien ha una collocazione precisa e chiara fin dall’inizio. Si inizia a dubitare di lui e del suo operato (e soprattutto della fazione in cui si schiererà) a volume inoltrato quando si intuisce che lui potrebbe essere “il male minore”.
Tutto ciò che ruota attorno a lui è abbozzato. La stessa Maria ha troppi tratti oscuri, caratteristiche che, spero, verranno illuminate in un prossimo volume ma che, al momento, non mi hanno convinto pienamente, trasformandola in una figura più stereotipata che unica e irrinunciabile per una trama del genere.
Si entra nel vivo della storia già da subito e forse è questo il “trauma” più difficile da superare.

7 ha bisogno di fiducia da parte del lettore.
Una critica che non vuole essere un macigno ad affossare questo progetto, ma una speranza che dal prossimo volume in poi si corregga il tiro per una storia interessante e curiosa.


7 – Vol. 1
Sceneggiatura: Fabrizio Capigatti
Disegni: Martina Fari
Volume cartonato a colori
(VeneziaComix Editore)

© Alen Grana

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