Ho sempre pensato che il mio futuro consistesse in una rapina. Sì, da tempo immemore ho avvisato i familiari:
“Non preoccupatevi per me, quando avrò settantacinque anni e con la pensione non riuscirò a mantenermi, non angustiatevi troppo.
Farò una rapina, una rapina perfetta e senza spargimento di sangue. Se va bene sono a posto per gli anni che mi restano da vivere. Se mi va male ho un pasto caldo e un giaciglio in cui dormire. Mal che vada, mi affideranno ai servizi sociali”.
Adesso le mie prospettive sono cambiate. Sì, mi auguro sempre che la rapina (ripeto: senza violenza, senza spargimento di sangue, senza influire sui risparmi delle persone poco abbienti) finisca con un buon risultato, anche perché al mio futuro ho aggiunto un progetto.
Chi non è caro agli dei e invecchia, conclude gli anni della propria esistenza sulla panchina di un parco, a ballare i liscio nell’oratorio della parrocchia o giocare a tombola nei centri per anziani. Io no. Ho deciso che dopo la rapina (indosserò la maschera di Berlusconi, sì!), invece di sperperare i soldi a Las Vegas, aprirò una libreria.
Sarà piccola e i libri saranno gratuiti, come avviene alla libreria Libri Liberi, in via Petronio Vecchio a Bologna.
Durante la nostra missione in fiera abbiamo avuto il tempo e la curiosità per andare a visitare questo piccolo tesoro in cui ognuno può prendere gratuitamente fino a tre libri. Poi, se vuole, può restituirli o portarne altri. O addirittura non portare nulla.
La libreria vive grazie alle donazioni: c’è chi libera la casa e non sa cosa fare dei vecchi libri, chi trasloca, e chi semplicemente quelle pagine le ha già lette e desidera condividerle con altri.
Non siamo più abituati alla gratuità, fa strano entrare in un negozio e uscire senza pagare. Eppure è così.
Sì, aprirò una libreria nella quale i libri sono gratis e si chiamerà: “Rapinatemi”.
©Paolo Perlini