La Piccola Libreria Andersen…in due mosse.

La Piccola Libreria Andersen…in due mosse.

Lo scorso anno, facendo la mossa del cavallo, ho scoperto una bellissima libreria e ne ho parlato qui

Si tratta della Piccola Libreria Andersen e in quell’occasione ho acquistato un simpatico libretto. Per me era una novità, poi ho scoperto che vanta numerose edizioni ed è un classico: "L’uomo che piantava alberi", di Jean Giono, la storia del pastore Elzéard Bouffier, il quale,  rimasto vedovo, si ritirò in montagna e con impegno costante, ripopolò di alberi una vallata ai piedi delle Alpi, vicino alla Provenza. Una storia che molti credevano vera, smentita però dallo stesso scrittore che disse: “L'obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o meglio, rendere piacevole piantare gli alberi”.

Qualche mese fa ho scoperto che la Piccola Libreria Andersen, dopo cinque anni di attività stava per chiudere, un rischio fortunatamente evitato ma che ha comportato un trasloco. La mossa per raggiungerla è sempre quella, un po’ più lunga, ma se dentro di voi sentite la forza di una Torre potete arrivarci in due mosse:
1.       sempre dritti per tagliare la piazza dove si svolge la partita con gli scacchi viventi
2.       dritti a destra fino ad arrivare a via Prospero Alpino 4, la nuova sede a Marostica.

E per saperne di più di questa nuova sede, abbiamo rivolto a Paola Bordignon qualche domanda.

Come mai questo trasloco?
“Beh, diciamo che prima del trasloco- purtroppo- l'idea era quella di chiudere. Costi di gestione troppo alti e davvero non riuscivo a trovare delle soluzioni. Mi sentivo letteralmente in una fossa di tristezza infinita, poiché mi sembrava di dover lavorare esclusivamente per pagare le varie spese.  Ormai avevo quasi perso quella grande passione che avevo all'inizio. Poi la soluzione è arrivata grazie all'affetto di alcuni clienti, che si sono adoperati per trovare una nuova sede (più grande, e con un affitto più accessibile) e dandomi un supporto effettivo, aiutandomi ad incrementare le vendite. Un passaparola di solidarietà che ha coinvolto tutta la cittadina che non smetterò mai, mai, mai di ringraziare.

Avrei dovuto chiudere a marzo. Marzo poi è stato il mese del trasloco!”

Ti manca la vecchia libreria?
“Sì, mi manca. È  stata il mio punto di partenza. Provo una punta di nostalgia, ma sento anche di dover andare avanti e di concentrare le mie energie in questo nuovo rinnovato spazio.  Dopotutto questa è una 'perla luminosa' , nel senso che filtra più luce, è più ariosa e più grande. In effetti, mi ci devo davvero abituare!

Mi sembra quasi che i miei amati  libri 'respirino' di più . Lo stile è rimasto lo stesso, sempre quello del salotto di casa, poiché tengo molto a mantenere quell'idea e renderla come uno spazio di uso quotidiano, anziché  'limitarla' a un semplice negozio”.

La tua è una vera passione! Da quanto fai la libraia?
“Dunque..a 20 anni ho iniziato lavorando in una biblioteca.. poi come dipendente in una libreria, e dal 2012 ho finalmente potuto realizzare il mio piccolo sogno di libreria Indipendente. Ma diciamo che "traffico con i libri" da quasi 15 anni ormai!”

Ci spieghi da dove nasce il nome della libreria?
“Il primo libro che mi venne regalato era una raccolta di fiabe dell'autore H.C. Andersen. Ho pensato fosse giusto dedicargli il nome della libreria, dato che mi ha trasmesso l'amore per la lettura con le sue fiabe (iper- tristi!)

Se non sbaglio, è l’unica libreria di Marostica. Che iniziative promuovi per renderla viva?
“Tante tante cose: dagli incontri con gli autori, alle mostre di arte (*scultura fotografia quadri), laboratori creativi con bambini, letture di gruppo e anche qualche concerto. Il nuovo rinnovato spazio mi permetterà di poter organizzare più incontri ed eventi, associati a dei laboratori: non vedo l'ora!”

Fai tutto da sola o hai qualche aiutante?
“Al momento sono da sola, ma posso sempre contare sul supporto di alcuni amici, che mi danno  volentieri una mano ad organizzare gli eventi”.

Ci sono libri che non vorresti mai vendere?
“Sì, ma non fatemi dire quali!”

E ci sono libri che ti dispiace perché non vengono acquistati?
“Purtroppo sì...Sono testi di autori poco conosciuti. La gente purtroppo tende a non prenderli in valutazione perché non godono delle forti pressioni pubblicitarie delle grosse case editrici. Ed  è un vero peccato perché ce ne sono di bellissimi”.

Quali sono i problemi principali di una libreria indipendente?
“Proprio il fatto di doversi giostrare anche con editori minori: bisogna tenersi informati e pubblicizzarli con più impegno, per spingerli sul mercato. È una bella sfida, ma vedo che le soddisfazioni arrivano. Altro scoglio grande è il non poter  godere degli sconti che le librerie di catena possono invece disporre. E poi la concorrenza del mercato online.....

I tuoi autori preferiti?
“Mi piacciono tantissimo Dumas, Hugo e Flaubert. Ma anche Moravia, Elsa Morante e Goffredo Parise.. Diciamo che leggo un po’ di tutto”.

Il più bel libro e anche il più brutto?
“È una domanda difficilissima alla quale non saprei proprio cosa rispondere!! Però posso dire che uno dei libri più belli che ho letto ultimamente è il giallo Spiccioli per il latte di Klüpfel & Kobr, Editore Emons

Qual è il tuo cliente preferito?
“Quello gentile che mi dà nuovi spunti "libreschi"e con il quale si può fare brain storming parlando di autori  (e per fortuna ne ho tanti di clienti così!).

Hai detto che nella libreria si tengono addirittura dei piccoli concerti. E allora ecco la domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica?
“La musica mi accompagna in quasi ogni ora della mia giornata: dalla radiosveglia al mattino, all'autoradio quando sono in macchina, alla musica a basso volume in negozio.. al mio moroso che canta stonato per salutarmi appena rientro a casa!”

A noi non resta che augurare buona fortuna per questa avventura che si prolunga.
Una storia simile a quella del pastore Elzéard Bouffier: lui piantava alberi, Paola cerca di piantare librerie, forse seguendo l’insegnamento di Marguerite Yourcenar: “Istituire biblioteche e librerie è come edificare granai pubblici, ammassare riserve contro un imminente inverno dello spirito”.

© Paolo Perlini

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