#crunch94 | Alessandra Melarosa

#crunch94 | Alessandra Melarosa

"Imparavo finalmente nel cuore dell'inverno che c'era in me un’invincibile estate" Filippo Nicosia


Alessandra Melarosa ha un rapporto d'amore viscerale con i suoi strumenti di disegno. Matita, sporco sulle mani e grafite sono i mezzi attraverso i quali disegna quasi terapeuticamente per se stessa. Ispirata da un costante contatto con i fumetti, Alessandra ci regala un quadrato che, da ciò che ci racconta, sembra rispecchiare chiaramente ciò che ha nel cuore.

Ciao Alessandra e benvenuta tra i morsi quadrati!  Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao ragazzi! Disegno da quando ho memoria, è la prima cosa che ho iniziato a fare! Il mio approccio al disegno è nato sia per indole e predisposizione ma anche perché costantemente stimolata dai fumetti in casa.

Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ho scelto questa frase perché rappresenta alla perfezione questo momento storico della mia vita.

C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Eh sì, ce ne sono parecchi in realtà. Sono molto legata al segno di Bruno Brindisi, tra i primi ad avermi rapita da piccola. Sempre grazie a Dylan Dog ho scoperto ed adorato Picatto e Dall’Agnol. Andando avanti poi ho iniziato molto a seguire Barbucci, Pichelli e Cavenago.
I miei principali riferimenti sono loro ma è una lista che non avrà mai una fine.

Colore, bianco e nero, computer e matita. I tuoi lavori non hanno limiti di espressione stilistica. Cosa ti spinge a scegliere un mezzo piuttosto che l’altro, è lo stile che ispira la storia o la storia che è imprescindibile da un determinato colore o tratto?
Dunque, io amo in maniera viscerale la matita. Mi piace il segno della grafite, il modo in cui si può modulare la linea, il rumore sulla carta e lo sporco sulle mani. La matita mi rilassa e la uso principalmente quando disegno per me stessa.
Sporadicamente realizzo bozzetti e/o layout su carta e poi intervengo digitalmente. Per inchiostrare preferisco il metodo digitale, che poi è lo stesso che uso per lavorare. È più veloce, ti permette di sbagliare e tornare indietro senza buttare la tavola ed inoltre, nel mio caso specifico, mi ha aiutata ad approcciarmi all’inchiostrazione, fase che tradizionalmente mi spaventa molto.

Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica per me è fondamentale. Amo l’arte e la amo sotto tutti i punti di vista. Così come il disegno è terapeutica e di forte ispirazione.

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cosa stai lavorando?
Al momento sto realizzando la mia prima storia che uscirà nel 2018, sono al lavoro su altri progetti di cui non posso parlare. Nel contempo lavoro come illustratrice. Insomma, tutto procede benissimo :D
Grazie mille a voi, siete grandi <3

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