Isole | Nicolás Jaar

Isole | Nicolás Jaar
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Le isole di Jaar sono contenitori di sogni e di miti. La forza che le domina è il ritmo con cui è intagliata ogni singola parola.
Recensione di Chiara Bianchi

Per i seguaci di Nicolás Jaar, musicista e compositore, immergersi in questo nuovo universo di parole scritte in prosa e in versi sparsi è straniante. Isole pubblicato in esclusiva da Timeo, che festeggia il suo primo anno di vita (e alla quale auguriamo lunga vita!) è un lungo viaggio in mari sconosciuti. 

L’isola, porzione di terra circondata dal mare,  è un territorio in cui lingua e tradizione hanno una collocazione precisa e pressoché unica, luogo fine a se stesso, come nella storia di Wrenn la protagonista della prima storia. La popolazione a cui appartiene venera il mare e non lo naviga alla ricerca di un altrove, ma la giovane e curiosa sedicenne decide di superare questo limite.
La storia è raccontata come un cuentos. Jaar maneggia perfettamente la tradizione orale sudamericana, impasta miti e leggende e li rende frammenti di mondi possibili, nei quali la forza motrice è l’identità ricercata e spesso affidata alla presenza di un essere superiore, spesso materializzato con un elemento della natura: come i bellissimi uccelli di fuoco sputati dalla cima del vulcano dell’isola in cui approda Wrenn. 

Il racconto più consistente, che muove di generazione in generazione e crea una cronologia immaginaria attraverso il vissuto dei personaggi, dei loro spostamenti, delle loro opere umane, fino a giungere all’era dominata dagli algoritmi è Slamatore. L’origine di un’isola clonata, le vicende di un Santo esperto mastro di specchi. 
La simbologia si insinua in ogni parola. I riferimenti a una cultura lontana da quella in cui siamo immersi ci consentono di godere, di queste pagine, come caduti in un’allucinazione che vede la sua massima espressione proprio nei versi delle preghiere cantate, delle parole di una lettera arrivata dopo cinquant’anni nelle mani della destinataria. 
Il tempo è il centro. Una frase scritta più e più volte, come un mantra: più che una preghiera è una dichiarazione di verità. 
L’esperimento sociale è compiuto, la storia insegna, ma l’umanità presente sulle isole ha bisogno di riti, come l’interessante uso della scrittura sulla pelle delle Kavali. 

Jaar lavora su un doppio binario: costruisce una storia nella narrazione in prosa e la frantuma nei versi che, anche visivamente, si portano dietro il mistico pentagramma. Fonte primaria a cui l’autore attinge è senz’altro la forma musicale. Ma cosa è la parola senza il ritmo che le imprimiamo? 
Isole è un viaggio nel mondo immaginario dell’autore e nel mistero del mito di popoli confinati. 

«il mio corpo è la mia patria e io sono un rifugiato.»




Titolo: Isole
Autore: Nicolás Jaar
Traduzione: Valerio Cianci
Casa editrice: Timeo
Pagine: 132
Pubblicazione: 7 febbraio 2024
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