AA.VV. | L’ordine sostituito

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L’esordio editoriale di déclic, ventotto autrici e autori, una raccolta sperimentale che può ispirare e aprire porticine su palcoscenici sconosciuti.
Ce ne parla Maria Teresa Renzi-Sepe

Luoghi comuni distorti fino a sembrare platformer, treni con vagoni fatti di parole, storie di malesseri in poco meno di due pagine, animali inesistenti, poesie che diventano prosa che diventa teatro chediventaquellochetipare.

Questo – e altre cose pazzerelle e insolite – è L’ordine sostituito, l’esordio editoriale di déclic, neonata casa editrice che si definisce multidirezionale. Per farci capire cosa intende, si è fatta aiutare da ben ventotto autrici e autori che forse alcuni di voi (ri)conosceranno dalle riviste online, fanzines, o da pezzettini di editoria coraggiosa e sperimentale. Così, anche L’ordine sostituito è una raccolta coraggiosa e sperimentale, che può ispirare e aprire porticine su palcoscenici sconosciuti. Ecco perché. 

Punto primo: tutti i contributi della raccolta giocano con lessico e sintassi; scomodano lemmi tecnici per far rimbombare il loro linguaggio; introducono un’interpunzione e segni grafici; sperimentano ritmicamente con le parole e le immagini. 

Punto secondo: i contributi si ispirano ad altri contributi, altre autrici e altri autori, a film e cose – come nel caso di dieci carrozze tra Cortázar e Mihaileanu di Francesca Perinelli – a canzoni – come in Cinque Variazioni di un coro di Alfonso Lentini che a me ricorda un Branduardi distopico. 

Punto terzo: i contributi sono immaginifici, ci portano su treni, isole, a correre in città, in posti abbandonati, nei supermercati o nelle case degli altri, ma sempre ci fanno vedere le ossessioni di chi li ha scritti, le loro paure che poi sono quelle di un paio di generazioni viventi. Io contro la società, contro il capitalismo, es contro ego, mente e corpo, ragione e desiderio, padri e figli, noi e gli altri – amici, conviventi, vicini venuti da lontano – il presente e il passato. A volte occultano scenari buttandoci un po' di fumo negli occhi – altre volte li evocano con ironia. Tipo: Antonio Francesco Pirozzi che ci fa vedere come qualche oggetto ordinario può raccontare la vita.

Quindi: da questa raccolta si può leggere e prendere quel che si vuole, a celebrare molteplici visioni più che l’astrazione. A volte basta anche una parola a ribaltarci la prospettiva – prendo in prestito le parole di Paola Silvia Dolci in Cledon (p. 112) per spiegarmi meglio:

«Una delle forme più antiche di arte divinatoria è la cledonomanzia Il cledon è una voce nella folla. Ci sono parole o frasi udite apparentemente per caso, magari pronunciate da uno sconosciuto, ma il loro tempismo eccezionale consegna un messaggio dal profondo significato personale all’ascoltatore.» 

Con L’ordine sostituito e déclic pratichiamo la cledomanzia.



Titolo: L'ordine sostituito
Autrice: Autori vari
Casa editrice: déclic
Pagine: 160
Pubblicazione: 16 febbraio 2024

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