Uno di questi due paesi è immaginario | Pauline Melville

Uno di questi due paesi è immaginario | Pauline Melville

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Multiformi racconti per protagonisti e narratori mutaforma. Lo spazio di una storia identitaria tra i Caraibi e Londra 

di Chiara Bianchi

Pauline Melville pubblica la sua prima raccolta di racconti dal titolo Shape-shifter negli anni Novanta. La stessa, viene tradotta in italiano da Pietro Deandrea – che firma anche la postfazione – per Tamu edizioni, ed esce pochi mesi fa con il titolo Uno di questi due paesi è immaginario.

Dodici racconti che si muovono nello spazio, nel tempo e nelle azioni tra la Guiana – ex colonia britannica nel nord-est dell’America meridionale – e Londra. 

In esergo, Melville decide di inserire le parole di un poeta anonimo e di un antropologo: la prima citazione descrive il mutaforma (Shape-shifter) come qualcuno che è in grado di «sfoderare tante sembianze e manifestazioni quante sono le onde del mare.», l’altra si riferisce alla credenza che «lo sciamano o guaritore, per il quale nulla è impossibile, possa operare una trasformazione di sé stesso o di altri.». In questo modo, Melville unisce nel concetto di mutaforma l’universale al particolare, la sua provenienza amerindia e guiana all’interculturalità e identifica lo scrittore – che è anche artista e mago – con la figura dello sciamano. Ma non si tratta solo di questo, Melville sovrappone continuamente: finendo per confondere la vera attitudine dello sciamano; così come sovrappone i confini tra naturale e soprannaturale. Giustappone, inoltre, diversi punti di vista, sin dalle intenzioni, al fine di incoraggiare molteplici letture dello stesso evento narrato, mettendo costantemente in discussione i presupposti di categorie e di opposizioni su cui si basano le spiegazioni abituali degli uomini (intesa come umanità).  Confondere sembra il verbo più appropriato per descrivere le letture multiple di questi racconti. 

Il risultato è una moltitudine di influenze che costruiscono un’identità, riconoscendo un io abitato da varie tracce, piccoli pezzetti provenienti dagli avi. Questa mappa affidata a chi legge è composta di storie fatti di sogni, di fantasia e d’immaginazione. 

I personaggi che incontriamo sin da subito ci invitano a vederli nella loro forma, o meglio, in quella che hanno scelto. E in questo essere, o provare a essere, Melville riconosce la potenza di una società ibrida nell’epoca postcoloniale. Indossano spesso una maschera, si travestono, impersonificato un ruolo e nel farlo rivelano un’altra verità. 

Le situazioni raccontate sono commedie dal risvolto comico, ma anche grottesche disavventure e storie nere. Al folclore della Guiana e dei Caraibi si sovrappone quello europeo, senza mai mancare l’elemento sovrannaturale o onirico. Man mano che si procede nella lettura ci si addentra in territori sempre più complessi da attraversare. Hai lasciato la porta aperta, terz’ultimo racconto, contiene tutti i motivi e le preoccupazioni dell’autrice: ambiguità, sconfinamento, mutazione, imitazione e travestimento, il ruolo dell’arte e dell’immaginazione, l’abuso di potere, l’uso della paura, della magia dei sogni e della psiche. «Certi avvenimenti sfuggono all’indagine più minuziosa» è così che parte l’incipit e solo qualche riga più avanti scopriamo che uno di quei «certi eventi» è l’aggressione: subita da una donna nella sua casa, in una notte. Possiamo ritenere questa frase l’archetipo di tutte le storie presenti in questa raccolta caratterizzate da una impenetrabile ambiguità della parola nemico. 

La raccolta si chiude con il più bello dei racconti, a mio avviso, Mangia labba e bevi acqua di fiume, in cui il narratore mappa il suo paesaggio interiore per ricostruire la sua storia personale – ma anche, e forse più, quella dei Caraibi – e nella sua frammentarietà si sposta avanti e indietro nel tempo, sovrapponendo le vite di generazioni di guianesi che hanno vissuto e vivono in una sorta di limbo identitario. 

 

Torniamo e partiamo e torniamo di nuovo, solcando e risolcando l’Atlantico, ma su qualunque lato dell’Atlantico ci troviamo, il sogno è sempre sull’altra sponda.




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Titolo: Uno di questi due paesi è immaginario
Autore: Pauline Melville
Editore: 
Tamu Edizioni
Pagine: 276
Pubblicazione: 28 settembre 2022



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