Laboratorio di Scrittura - LaPiccolaVolante

Laboratorio di Scrittura - LaPiccolaVolante
Laboratorio di Scrittura - LaPiccolaVolante

FuoriBordo – FinoAllaTela
Per partecipare a questa partita dovrete fare riferimento all'illustrazione pubblicata FuoriBordo sull'evento organizzato nella pagina LaPiccolaVolante di Cosobuc.
Con questo FuoriBordo non intendiamo darvi un punto di partenza. Stavolta, per la prima volta, pretendiamo il finale. Ma la fine la offriamo noi.

Con queste prime indicazioni parte il nuovo gioco di scrittura del Laboratorio de LaPiccolaVolante.
Etichetta editoriale (ma non solo), di cui abbiamo già parlato qui che periodicamente indice prove per sedicenti scrittori (ma non solo) fornendo alcune semplici regole e rendendo pubblici i racconti arrivati, belli pronti per il giudizio della giuria popolare di lettori.

FuoriBordo – FinoAllaTela è solo l’ultimo dei giochi portati da LPV sul web, con scadenza 30/09/2017.
Ve la sentite?
Siete pronti a buttarvi?
Potreste entrare nella… o meglio nelle “Leggende”!

Ma sentiamo (o leggiamo, per meglio dire) cos’è LaPiccolaVolante e, nello specifico, come funziona il Laboratorio di Scrittura dalle parole di Emiliano Billai e Michela Meloni, i due Capitani LPV…

CHI O COS’È LA PICCOLA VOLANTE (LPV)?
Dicono che siamo Editori. Dicono. Vestono di etichette della stessa misura qualunque cosa assomigli al colore del settore. Come chi? Laggente! Quella che per un libretto sotto l'ascella si arroga il diritto di sdrucciolare "erre" come se non ci fosse un domani, tipo quelli che si fanno crescere la barba, fumano trinciato, ma seguono scrupolosamente la moda del risvoltino!

Ecco, però diciamo pure che sì, siamo editori. Ma specifichiamo che la divisa di "fabbricanti di scrittori" la vestiamo troppo scomodamente. Sai quando il cavallo dei pantaloni è troppo alto e a sfregarci sopra fai in fretta a innervosirti? Ecco! Quella roba lì.

Noi raccontiamo Storie, siamo una bottega artigianale di Leggende. Noi siamo gli artigiani, i mercanti di Storie, Leggende e Eroi. L'idolo, quel feticcio di carne e ossa (cosa banalissima rispetto al più misero dei personaggi) lo lasciamo volentieri agli altri... come è che si fanno chiamare? Ah! Sì, imprenditori della cultura.

Perché? Perché non ci interessa l'idolatria effimera. A che serve? A noi interessano le persone. Ci da a noia tutta quella solenne importanza che nel settore danno allo scrittore. Quella istituzionale strategia dell'uomo chissà perché di superiore livello, da venerare. Quel rituale settario e elevato per cui si spaccia la "lettura", ci stimola il crimine! Questi modi nutrono il nostro odio proprio perché ci piacciono le persone, e questo genere di posizioni intimoriscono, fanno germogliare un senso di inferiorità in chi alla lettura (questa bellissima pratica del gioco!) non è mai stato introdotto. E quella selettiva selezione, manco si dovesse andare al ballo delle esordienti del nobilato austriaco, poi evolve per forza in un rifiuto della lettura. É molto brutto. E oltretutto è una strategia utile solo a mantenere (credo ancora per poco) sul trono degli inventati eletti quei quattro gatti che giocano il ruolo dei nobili dotti, dentro un cortiletto che si restringe sempre di più. Non funziona. Perché? Perché le Storie stanno morendo, i padri delle storie (gli scrittori) le stanno uccidendo!

Prova a chiedere per strada di un coniglio col panciotto, una balena bianca, un bambino che non cresce mai... nessuno ti risponderà "Carrol", "Melville", Barrie". Ma se chiedi ai lettori moderni... "Sto leggendo l'ultimo di questo o quest'altro autore". Ecco come si uccidono le storie, si uccide l'editoria, si estinguono i lettori.

Per noi quando un Eroe non supera in fama e gloria il nome dell'autore che lo ha raccontato, si può parlare di fallimento.

QUALI SONO LE REGOLE E COME FUNZIONA IL LABORATORIO DI SCRITTURA LPV
Già. Regole. Non abbiate a fraintendere: Su LPV la democrazia e un fuoco fatuo. Svanisce al primo ruolo sgarrato. Siamo un'organizzazione gerarchica, che coinvolge tutti nelle decisioni, che non estromette nessuno nelle discussioni (nessuno che abbia a che fare con il cuore della sopravvivenza di LPV), ma che fa a capo a due capitani, che si affidano ai primi ufficiali, che hanno i propri sottoposti con cui dividere il carico di ogni impresa. Non c'è opinione, sopra una decisione. A Bordo di LPV, le opinioni estranee e soprattutto le egoistiche esigenze di chi cerca un passaggio per la notorietà d’immagine scrittoria non contano e non avremo modi delicati per puntualizzarlo con chiunque ci costringesse. Sì siamo un sistema gerarchico, i capitani hanno l'ultima parola. I capitani non negano la parola a nessuno, anzi spesso ne hanno bisogno, ma la loro parola ultima non è un'opinione a bordo di LPV.

A bordo del laboratorio indiciamo ogni mese un gioco di scrittura nuovo, scriviamo un regolamento che deve essere rispettato e risponde alle esigenze di pubblicazione del momento. Se durante i giochi, e solo SE, viene fuori qualcosa di interessante allora le opzioni sono due:

1. Quando si tratta di un membro della ciurma confermato e di cui ci fidiamo, l'autore viene trascinato sui piani alti del laboratorio e gli viene chiesto di "esplodere" quel soggetto per trasformarlo in una storia più lunga.
In suo aiuto interverranno altri autori con idee o proposte (SpinOff, crossover, Stralci di ipotetiche avventure) che l'autore titolare potrà usare liberamente.

2. Quando il partecipante al gioco è un nuovo autore, viene inserito in una lista d'attenzione, seguito gioco dopo gioco, e se si scopre che è un buon elemento (non solo da un punto di vista "scrittorio") per La Ciurma e per il progetto, più avanti viene iniziato alle meccaniche più alte e più complesse della navigazione su LaPiccolaVolante.

Non accettiamo manoscritti estranei al laboratorio. Non ce la faremmo a leggerli, per questioni di tempo. Non ci interessa perché vogliamo essere noi a scegliere cosa pubblicare, dal primo all'ultimo passo. Perché rimarcare quale sia la direzione della corrente, nel rapporto tra autore e editore, riteniamo sia molto importante. E ci dispiace per chi ha bisogno di un passaggio facile. Da noi prima si impara a remare, poi si passa al ponte e alle manovre.

Il nostro genere? Noi produciamo Storie che tendono al fantastico, soprattutto al più cupo fantastico. Non mancano e non ci dispiacciono i prodotti più solari e non li rifiutiamo.
L'attesa, Fuori di Tre, Erbasecca e Volaqui, Sidorec... sono tutti titoli di cui andiamo fieri, siamo innamorati!

Ma la tendenza madre è quella dark, cupa, senza troppi limiti o autocensure. Non vendiamo questi titoli ai minori di 17 anni, anche se molti genitori ci accusano di sottovalutare il proprio figlio e la sua intelligenza. Mi chiedo se loro si fiderebbero di consegnare le chiavi della macchina a un bimbo di 13 per andare a scuola.

Chi sono i nostri Autori? Che ve ne frega? Abbiamo demoni di legno e di sangue, abbiamo balene da guerra, dominatrici di bestie, fate eretiche... si può sapere che ve ne fate di uomini che non sono capaci di cose incredibili tanto quanto voi? Io sta cosa non la capirò mai! 

 

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