Simone Marcelli Pitzalis | Questo è il corpo. Rituale dei giorni nuovi

Simone Marcelli Pitzalis | Questo è il corpo. Rituale dei giorni nuovi
Simone Marcelli Pitzalis – Questo è il corpo. Rituale dei giorni nuovi
Storia di un vuoto che tende al dolore

di Chiara Bianchi

++++

Simone Marcelli Pitzalis firma il suo esordio narrativo con la casa editrice Effequ dal titolo Questo è il corpo. Rituale dei giorni nuovi.
Siamo nel terreno ibrido in cui la storia si fa racconto, e non è romanzo e non è memoir – come nelle pagine leggiamo – è gesto, perché il racconto si fa gesto «per rimettere ordine, per ripulire, per dare forma» a cosa? A una «storiaccia» che diviene racconto, un racconto pieno di miseria.

«Tutto era segnale, capite? Lasciate perdere le cose che non capite, scriverle in questa memoria è inutile, in questo quasi memoir con tante o poche vicende, tanti o pochi personaggi, in questo quasi romando che sono costretta a tirare giù. Presto sarà tutto finito, presto crollerà tutto, così come hanno detto le matrone.» […]

Il libro si divide in cinque sezioni: Occupate; Dubitate; Spezzate; Bruciate; Seminate. Imperativi della lingua che permettono di orientarci nella lettura. Ad ogni fine sezione compare un simbolo, la runa della stella che simboleggia le aspirazioni più elevate e astratte del consultante, ma anche accettazione delle proprie responsabilità, capacità di guidare una comunità (sia spirituale che sociale) e sicurezza in sé stessi.

L’evento scatenante è la presenza di Veronica, una ragazza transgender, anzi, del suo corpo – ritrovato dai suoi coinquilini di un ex-colorificio occupato – senza quasi più vita, un corpo privato del suo essere, della sua anima.
Ci troviamo in una località dall’indefinita connotazione geografica, ma da alcuni dettagli – di natura etnografica e linguistica – si potrebbe dire trattarsi di una Toscana di provincia, dove il tempo si è fermato e in quell’impasse prolifica l’odio e la discriminazione per il diverso.
Il paese diviene un vero e proprio microcosmo in cui si muovono personaggi caratterizzati da una forte connotazione cristiana, un passato agricolo e un futuro prossimo affidato a pochi ricchi eletti, trasformando il resto della popolazione in ombre al servizio del potere.
Alla realtà paesana si contrappone l’ex colorificio: un non-luogo dove alcune anime perse hanno trovato rifugio, in una precarietà quotidiana che investe ogni aspettativa, dove la speranza trova strani modi per farsi strada e crescere come le erbacce che circondano la struttura, e anche il male cova le proprie serpi.

La voce narrante parla da una cella. Il suo modo confuso, sovra esteso, mutabile, ripetitivo come una nenia, ci offre l’opportunità di osservare la sua realtà attraverso le sue parole, le sue parabole e quelle delle persone coinvolte, in una costante sensazione di estraneità a ciò che ha visto, udito, subito. Nel suo non binarismo, un po’ bambinetto un po' bambina cattivella, non ha quasi più un corpo, ma ha un dono: sfuggire al bene e al male. Essere fantasma, invisibile. Spiare tutto e raccontarlo con parole proprie, con una lingua ricca di diminuitivi, peggiorativi, spregiudicata nella sua sottigliezza, cosparsa di storia che, come benzina, avvampa nella notte, illumina la strada, permette di vedere, di osservare nettamente lo stacco dei contorni. La voce si assume il rischio a non esistere, e raccontando gli altri diviene testimonianza, affinché non resti dimenticata. Il suo sguardo attento si tramuta in linguaggio ricco di similitudini, di riferimenti cristiani e pagani, disseminato di termini di derivazione e appropriazione toscana. Trova spazio la questione della lingua come strumento di posizione, di rappresentanza – in cui compare l’utilizzo dello schwa e, a tal proposito, la voce dice: «E i miei lineamenti mi sembravano assomigliare a quel suono misto e promiscuo, e per un momento avevo sentito la pace di aver trovato un suono a corrispondermi, e di essere rimasta in uno stato di mezzo, come fluida, e forse questa era la mia verità e anche questa aveva il diritto a esistere, anche se sempre avevo pensato fosse frutto della mia incapacità.» e anche dopo la solitudine, nello spazio vuoto della sua esistenza, la ferita tornava a sanguinare: la lingua come strumento che non basta a rimarginare la ferita profonda.

Non ci sono personaggi principali in questa storia: ci sono vite di passaggio che potrebbero avere un nome o un altro. Non ci sono giusti o malvagi: ci sono figli degli errori dei padri e dei loro padri che non cambiano mai il punto di vista, ma pensano di stare sempre dalla parte vincente. Ci sono figli e figlie senza più alcun riferimento, disamati e traditi da chi avrebbe potuto solo amarli. Ci sono gli stranieri del Carrozzone, migranti come migrano gli uccelli, i parrocchetti verdi che riempiono le chiome degli alberi. C’è la Natura che a suo modo si ribella, ma non sa quanto brava sia diventata l’umanità a proteggere il più furbo e lasciare indietro il più debole – quando debole significa diverso.
Ci sono Sante e Matrone, paesani e fabbriche abbandonate. Si sente l’odore del peccato, dell’accidia, dell’avarizia, della superbia e dell’ira. C’è la storia di Veronica che è il motore trainante di questo racconto, il motivo scatenante, la perdita di coscienza di una persona, fino a risalire le insidiose strade costellate di tradimenti, di sbagli.
E c’è Dora la strega del paese con il figlio non tutto quadrato, e ci sono ancora i ricordi delle infanzie rubate alla serenità.

Una crepa spacca il reale dall’inverosimile, ma a ben guardare tutta la storia è terribile nella sua verosimiglianza: costellata di incomprensioni, credenze, assolutismi e falsi miti, è così che si muove la società che viviamo. Progrediamo e regrediamo, siamo corpi stuprati dalla superficialità. Non c’è speranza dove c’è prevaricazione. Non c’è speranza dove la morte avanza. Resta il volo degli uccelli che sono ancora liberi di migrare.

«Chi desidera la distruzione è un vile, ma chi la teme è peggio».


Questo è il corpo
Rituale dei giorni nuovi
Di: Simone Marcelli Pitzalis
Collana: Rondini
ISBN: 9791280263315
pagine: 200
16,00€
Compra sul sito dell'editore


Ti è piaciuto questo articolo? Dacci una mano! Il tuo aiuto ci consente di mantenere le spese di questa piattaforma e continuare a diffondere l'arte.
L'associazione si sostiene senza pubblicità ma soltanto con le tessere associative e l'impegno dei soci.
I Link verso i canali di vendita sono inseriti al solo scopo di agevolare gli utenti all'acquisto.
Sottoscrivi la tessera associativa con una piccola donazione su PAYPAL
Oppure puoi offrirci un caffè.

 

Privacy Policy