Il tempo tessuto di Dio | Margherita Pascucci

Il tempo tessuto di Dio | Margherita Pascucci

Margherita Pascucci - Il tempo tessuto di Dio. Ritratto filosofico immaginario di Dacia Maraini in vari atti
Sulla filosofia e sulla letteratura nella scrittura di Dacia Maraini 

di Chiara Bianchi

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Questo libro inaugura la collana Saggi della neonata casa editrice Il ramo e la foglia edizioni.
Margherita Pascucci traccia un ritratto filosofico immaginario della scrittrice Dacia Maraini, componendo un saggio dal sapore letterario in cui fluisce il pensiero filosofico. 

Ogni capitolo è sostenuto da quattro temi: lettera, saggio, dialogo, tratto, i quali creano ritmo e tensione nel loro alternarsi.
Dacia Maraini diventa voce, pensiero, attraverso le citazioni tratte da interviste e dalle parole dei suoi personaggi – Chiara, Mariana, Veronica, ecc. – e, nei dialoghi, colloquia con Mistero. 

M.: Parlami, se vuoi, ora sono qui
È difficile fare incontrare due corpi, figuriamoci due immaginari
Ma poiché sono senza corpo, direi che siamo avvantaggiati.

La filosofa mantiene la sua presenza costante nell’incedere verso gli angoli remoti del pensiero. Laddove essa espleta la sua complessità di linguaggio, a sostenere e sciogliere i nodi di tali aspetti, vengono in soccorso le note al testo, rendendo la lettura fruibile. Proprio attraverso il linguaggio si manifesta il tentativo di dar voce alla filosofia e alla letteratura nel loro appartenersi nella comunione della parola, ritrovando corrispondenza nell’opera di Maraini.
Membrana di questa scrittura è il tempo, «produzione di tempo di vita interiore» che Maraini stessa descrive così: «Il romanzo è certamente un lungo viaggio nel mistero del tempo».

Secondo l’autrice, Maraini crea pensiero nuovo, una prosa di poesia. Il reale e il mistero diventano poetici, il mistero assume i contorni dell’oggetto poetico e l’immaginazione viene vista come etica, formando una ontologia poetica della creazione – ovvero la creazione nella scrittura di un sentire nuovo – nel narrare il segreto che Dio cela a tutti gli uomini. 

L’immaginazione di Maraini, in un corpo a corpo con il mistero, viene liberata dall’io che se ne spoglia. Ciò, aiuta il lettore a imparare a diventare altro, a entrare nelle donne della sua produzione letteraria, conoscerle, immedesimarsi. Secondo Spinoza, l’immaginazione è il primo gradino della conoscenza. E nelle pagine in cui Pascucci descrive spinozianamente affetti e passioni con le parole di Dacia, estrapoliamo il valore di ogni sentimento, di ogni emozione, di quella vita-scrittura che rinuncia a sé. E rinuncia significa bellezza, come direbbe Chiara D’Assisi. 

D: No, ci si può mai mettere contro Dio… Ho soltanto tentato di darti un nome
Scrivere vuol dire prima di tutto dare un nome alle cose […] 
La scrittura è testo ovvero tessuto di parole, una tela lavorata da dita divine, il tessuto di Dio. I fili 
sono le parole che tracciano un disegno come su un arazzo.

Nasce, dunque, un nuovo modo, del pensiero, di sentire e un nuovo modo, del sentire, di pensare: la scrittura diventa un'etica e apre spazi nuovi del pensare e del sentire nella vita di ognuno. 

Pascucci affronta in maniera delicata e rispettosa tutti i temi della narrativa di Maraini: la perdita, il privilegium paupertatis di Chiara come forma di liberazione, autodeterminazione e libertà, la carnalità, la sensualità, la creatività e la creaturalità, il linguaggio spinto all’estremo, dilatato, la morte.  

Conosciamo l’impegno sociale della scrittura di Maraini, ma Pascucci va oltre definendo la scrittura atto politico, in cui il politico è il tema, il contenuto, ovvero ciò che resta inespresso, confuso e rinchiuso dentro di noi. Una scrittura che restituisce voci inascoltate. 

Un lavoro articolato, ricco di riflessioni, da maneggiare con cura. Pascucci con questo saggio dà voce corale a Filosofia e Letteratura, raccoglie le testimonianze sparse, come semi nella terra, di tutte le voci nate dalla penna di Dacia Maraini facendole confluire in un discorso armonioso sull’immaginazione. E ci restituisce, con la passione della lettrice dallo sguardo attento, uno spaccato della poetica intrinseca nella prosa di una grande scrittrice del nostro tempo. 

L’autrice: Margherita Pascucci, dopo essersi laureata in filosofia a Firenze, ha proseguito i suoi studi a New York, conseguendo un Master in Yiddish studies a Columbia University e un dottorato in Letteratura Comparata a New York University. Ha poi conseguito un secondo dottorato in Filosofia a Viadrina Universität, Germania, e proseguito le sue ricerche al Collège de France, Parigi e a Royal Holloway, University of London, Inghilterra. 

Autore: Margherita Pascucci
Collana: Saggi | n. 1
Genere: Saggio
Lingua: italiano
Formato: copertina flessibile
Dimensioni: 140x210 mm
Anno di edizione: 2021
pp. 192
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