Lou Mornero | Grilli

Lou Mornero | Grilli

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Un album ricco di particolari che spinge il progetto di questo cantautore milanese ad un nuovo livello.

A quattro anni di distanza dall'EP, omonimo, con cui si è presentato al pubblico, Lou Mornero torna con il suo primo album solista.

Pubblicato per Cabezon Records, “Grilli”, sembra la naturale evoluzione del progetto del cantautore milanese.
Lo stile di scrittura si conferma minimale ed efficace ma stavolta si arricchisce di un universo sonoro molto più dettagliato e profondo.

Questo scenario caleidoscopico è perfettamente funzionale nel complesso dell'album. Non distrae mai dal nocciolo della questione creando un'impalcatura solida su cui si sorregge quello che è, a tutti gli effetti, un ottimo esempio di cantautorato italiano, con influenze che vanno dal rock al blues, passando per un malinconico folk che di colpo va a braccetto con l'elettronica dal sapore dub.

Il merito di questo risultato va condiviso con Andrea Mottadelli che si è occupato di tutti gli arrangiamenti del disco, creando una collaborazione così stretta che non si esagera se si definisce “Grilli” un lavoro a quattro mani.

L' album sicuramente non è di facile presa, ha bisogno di essere ascoltato più volte per essere apprezzato appieno ma alla lunga ti conquista e, più si ascolta, più si colgono particolari che piano piano si incastrano perfettamente, nonostante all'inizio sembrino inconciliabili; così alla fine “Ouverture” sembra quasi un brano dei Marlene Kuntz ma con qualcosa in più.

Happy Birthday Songwriter”, primo singolo di questo album, cantata da Paolo Saporiti, ricorda atmosfere quasi country per poi aprirsi nel finale quasi a raggiungere un respiro orchestrale. Esattamente l'opposto del brano di apertura, la title-track, un brano ipnotico, con una ritmica basilare e la chitarra che entra in maniera tagliente, facendo da contrappunto alla voce di Lou che diventa quasi una litania.

E c'è spazio anche per una vera e propria dichiarazione d'amore come nel brando “Due”, tanto semplice, quanto efficace, in bilico fra dolcezza e sofferenza.

Insomma un album denso ma soprattutto coraggioso, che sarà apprezzato da chi è un po' stufo di certe banalità e che ha voglia di andare oltre come ha fatto Lou.

Brani migliori: Grilli, Acquario, Piccolo Tormento

© Luca Cameli 


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