Split - Cosa può portarti a fare la mente umana?

Split - Cosa può portarti a fare la mente umana?

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Split” è l’ultimo film del famoso regista M. Night Shyamalan (creatore di film come “Il Sesto senso”, “Signs”) che, ancora una volta, ci porta nel distorto mondo delle sue creazioni originali.
L’idea di base è semplice: uno psicopatico rapisce tre liceali e le tiene rinchiuse in un sotterraneo. Nulla però è come sembra e ben presto le ragazzine scoprono che il rapitore è affetto da un disturbo della personalità multipla e che ventitré individui abitano il suo corpo.
Sembra che Dennis e Patricia, due delle personalità, abbiano il controllo della situazione e che abbiano rapito le giovani per uno scopo ben preciso: prepararle per l’arrivo della Bestia.
Nel frattempo scopriamo che il rapitore precedentemente aveva una personalità dominante sana di nome Barry, una vita normale grazie alla dottoressa Fletcher, la sua psicologa che che conosceva le sue personalità e lo aiutava a tenerle sotto controllo.
Qualcosa però fa allontanare Barry ed emergere Dennis il quale inizia a mentire alla psicologa facendole credere “dentro di loro” sia tutto normale, mentre invece attua il piano di rapimento terrorizzando le sue vittime, con la promessa dell’avvento della Bestia.
Cosa succederà alle ragazze rapite? Riuscirà la dottoressa Fletcher a capire cosa sta succedendo? Chi o cosa è la Bestia? 

"Split" è un thriller psicologico girato molto bene, nel tipico stile di Shyamalan; complice una fotografia ed un montaggio studiati ad arte, questo film tiene lo spettatore attaccato alla sedia, senza sapere cosa avverrà dopo e lasciando un senso di inquietudine che serpeggia per tutto il film.

Anche gli attori rendono coinvolgente la visione, su tutti il bravissimo McAvoy che ha dimostrato una capacità camaleontica nel dare volto alle personalità del protagonista.

Occorre aver presente due cose durante la visione di Split: il primo è che il film non è un film sul disturbo della personalità multipla. Il protagonista ne è affetto, influenza tutto il film ma non ne è il baricentro ed il disturbo non viene affrontato approfonditamente. L’altra cosa da tenere a mente è che questo film è il secondo di una trilogia (ancora ideale, essendo il terzo film solo in fase di studio e per nulla certo) scritta e diretta da Shyamalan, che ha come concetto base il “supereroe” non come la Marvel ci ha abituato a conoscere ma tramite lo sfruttamento del proprio “potenziale umano”; non serve aver visto il primo film ("Unbreakable") per godersi questo, ma conoscere il concetto di fondo su cui si basa la trama è un'informazione in più per comprendere dove il regista voglia andare a parare in certi momenti e rende più chiara la trama soprattutto sul finale.

Per il resto la visione è consigliatissima se volete godervi un thriller ben fatto e recitato...sempre che non siate persone facilmente impressionabili! 

© Marco Castelletti

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