#crunch102 | Simone Miri

#crunch102 | Simone Miri

“La filosofia è un mare in cui si fronteggiano mille onde" Fernando Savater


Ciao Simone e benvenuto tra i morsi quadrati! 
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo? 
Ciao amici di Crunched, grazie per avermi contattato. 
Ho iniziato a disegnare per passione. Non ho studi tecnico-artistici nel mio database. Ricordo che al liceo disegnavo il mio professore di matematica. Volevo ringraziarlo. Un buon motivo per disegnare quando qualcuno ti gratifica con un sorriso.


Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?

La filosofia è una forma di difesa dagli urti della vita. Quando è arrivata la vostra proposta stavo leggendo le “nuove lezioni di estetica” di Fernando Bollino, mio docente di estetica al DAMS di Bologna. Tra le citazioni presenti nel saggio mi ha colpito questa perché avverte meravigliosamente chi come me predilige la riflessione. Un luogo senza risposte sicure dove ad essere determinante è la domanda, un posto in cui approdare senza sentirsi arrivato.


La tua schiera di animali ben vestiti dai grandi occhi sgranati rimane ben impressa nella retina. Da dove vengono tutti loro? Sono davvero animali personificati o l’espressione di lati animali (non per questo selvaggi o incontrollati) di esseri umani?

I miei personaggi antropomorfi sono gli abiti delle nostre emozioni e del nostro comportamento. Mi piace vestire con le parole non dette ma che comunicano con la forma e con il colore. Un uomo dice molto di più di se stesso se ha la faccia di un cane, di un leone o di uno squalo. Paradossalmente propongo per voi di crunched un personaggio, Penna Grigia, che non ha volto proprio perché non si specifica ma resta nell’universale.



Il colore e la forma sono ciò su cui si costruiscono le tue immagini. Questa predilezione esiste da sempre o si è verificata nel tempo, disegno dopo disegno?

I miei disegni sono orientati ad un pubblico di ragazzi. Impossibile non giocare con il colore che cattura l’attenzione e con forme semplici ed essenziali. Nel tempo ho imparato che la comunicazione, a mio avviso, è tanto più efficace quanto più è semplice il segno. Forse perché c’è meno da ricordare.



C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?

Sono molti gli artisti che stimolano la mia creatività. Soprattutto in ambito musicale. Trovo che le canzoni siano l’espressione odierna del “fiato dell’universo”. Ci sono frasi nei testi di molti artisti italiani che “illumina(no) i miei pensieri neri”. E senza volerlo ho appena citato Franco Battiato e i Marlene Kuntz.

Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Ascolto molta musica. Imparo i testi a memoria con facilità grazie al fatto che “le cose” nei testi riesco a disegnarle nella mia mente prima ancora di prendere la matita in mano. E molte di queste immagini rimangono, si vorrebbe dire crocianamente, intuizione-espressione.


Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?

Al momento sto terminando un progetto che mi porto dietro da tutta una vita ma che ho iniziato pochi mesi fa. Si tratta di un silent book che spero veda la luce dell’editoria. È una storia che non posso raccontare con le parole ma non sono riuscito a tenermi dentro. Per cui l’ho disegnata.

Lecce, 05/05/2018 Simone Miri

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