#crunch101 | Eleonora Simeoni

#crunch101 | Eleonora Simeoni

"I am rooted, but I flow." Virginia Woolf


Ciao Eleonora e benvenuta tra i morsi quadrati! 
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo? 
Ciao a tutti! Vi ringrazio per lʼennesima volta di avermi scelto per raccontarvi un po' del mio mondo :)
Credo di disegnare da quando ne ho il ricordo, proprio lʼaltro giorno stavo spulciando in soffitta i miei quaderni dellʼinfanzia, non cʼera una pagina che lasciavo vuota, disegnavo ovunque ! Ricordo allʼetà di 5 anni quando mi chiedevano che lavoro volessi fare da grande rispondevo in modo molto sfacciato: “La pittrice di strada!”
La creatività è sempre stata parte di me. Una persona per me fondamentale nel seguire questa passione è stato il mio nonno materno. Lui dipingeva e i pomeriggi dopo scuola li passavo spiandolo mentre disegnava fino a che allʼetà di 8 anni (circa) mi ha insegnato a dipingere.

Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
La frase che ho scelto è: I am rooted, but I flow. (Virginia Woolf), sono radicata ma fluisco.

Mi sento molto vicina alla scrittura di questa autrice perché le parole evocano stati dʼanimo così come le mie immagini mirano a suscitare emozioni in chi le guarda. Questa frase per me significa avere delle certezze e delle radici a cui appoggiarsi per poter vagheggiare nella fantasia e nei ricordi, aprendo cosi una dimensione sospesa.

Nei tuoi lavori si nota una sproporzione ben calibrata. L’effetto ricorda la spontaneità dei disegni di un bambino, supportata da una tecnica delicata che non appartiene a un principiante. Il risultato riesce a creare un senso di nostalgia, complici le tonalità usate che fanno tornare indietro nel tempo. Come si è formato il tuo stile? è sempre stato più o meno tale e l’hai affinato o l’hai scelto in mezzo ai tanti?
Il mio stile ha sempre risentito del mio vissuto, quello che faccio riflette quello che sono.
In seguito a un brutto periodo ho iniziato a disegnare con maggiore consapevolezza , cercavo di esprimere le mie emozioni e comunicarle agli altri, e sentivo che il disegno era il modo migliore per farlo. Ovviamente gli studi artistici che ho perseguito (e perseguo tuttʼora) mi hanno insegnato ad elaborare in modo più coerente il mio intento.

Da un paio di anni ho iniziato a fare una ricerca profonda sullo stile, cercando anche in maniera ossessiva la forma migliore di rappresentare ciò che sono e cosa voglio comunicare.

Non è stata una strada facile anzi, ho ancora molto da imparare ma piano piano sento che sto arrivando a una mia dimensione personale. La possibilità di fermare luoghi e ricordi tramite un facile scatto è qualcosa che ci accompagna da parecchio tempo ormai.


Ciononostante non si può prescindere sul disegno dal vero, siano persone o paesaggi. Cosa ti spinge a voler catturare “scorci” su carta?
Essendo le mie immagini evocative , ho ricercato uno spazio che potesse renderle ancora più sospese. Le montagne sono per me un ricordo indelebile di persone a me care, e in modo spontaneo sono affiorate nella carta. Preferisco essere essenziale per arrivare dritto a chi guarda unʼimmagine.

C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Tanti sono gli illustratori, artisti, scrittori che mi hanno ispirato ognuno per qualcosa di diverso. Citandone alcuni: Picasso, Dalì, Klimt, Marino Marini, Marinetti, Chagall, Paul Klee, o illustratori come Pablo Auladell, Joanna Concejo, Gabriel Pacheco, e uno scrittore tra i tanti Paulo Coelho.


Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Ascolto quasi sempre musica quando disegno e si diversifica anche a seconda dei lavori che devo realizzare. Dei pezzi più malinconici mi aiutano a entrare dentro a determinate sensazioni, mentre quando sono nervosa preferisco note più forti, che mi aiutano a sfogarmi.

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Ora sto lavorando a diverse cose, una delle più importanti senza svelarvi troppo è un libro personale di circa 60 pagine in cui ho raccolto i miei lavori, una sorta di portfolio che spero di potervi mostrare presto!
Nel frattempo vi lascio alcune mie immagini :)

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