#crunch74 | Vita con Mostro

#crunch74 | Vita con Mostro

"Humanity hungers for the uncommon." Michael Leunig



Per il quadrato di oggi mordiamo l'arte di Marco Alama, un ragazzo che ha saputo scavare fra le sue paure fino a trovare un motivo in più per sorridere, un artista che ha saputo dare un volto alla meraviglia. Noi lo abbiamo incontrato insieme al suo amico Mostro per fargli qualche domanda.

Ciao Marco e benvenuto tra i morsi quadrati!
Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao, è un onore e un piacere essere qui! 
Ho cominciato a scarabocchiare fin da piccolo, direi all’asilo. Disegnavo i personaggi “con le spalle quadrate” e venivo sempre rimproverato dalla maestra perché il cielo proprio non mi andava di colorarlo (ma su, a chi andava davvero?).
Credo che all’inizio fosse un modo per mettere su carta quello che non potevo esprimere altrimenti. Volevo raccontare storie degli eroi e dei personaggi che vedevo in TV e, non sapendo scrivere, pasticciavo centinaia di fogli. Naturalmente, in nessuno di essi il cielo era colorato.

Ogni settimana pubblichi una striscia sulla “Vita con Mostro”. Ti va di parlarci di lui?
Da piccolo uno ha paura che da sotto il letto esca qualcosa di spaventoso. Invece, quando meno me lo aspettavo, è uscito Mostro. Che, di spaventoso, forse, ha solo l’appetito. Abbiamo fatto amicizia subito. A lui è piaciuto che mi mettessi a disegnare alcune delle cose che facciamo assieme. Dice anche che lo ritraggo più bello di quello che è. 
Dopo una lunga giornata, anche se vorrei solo stendermi a letto, prendo la matita e inizio a disegnare. In qualche modo, la fatica lascia il posto a una sensazione diversa. Come se sentissi che la mia giornata è completa. Mi scopro a sorridere guardando le facce di Mostro e a meravigliarmi con lui se ci rendiamo conto che a volte basta solo stare seduti vicino al mare per essere felici. Nel suo modo strano e incomprensibile, mi fa sentire a casa. è un amico, una guida e un supporto. È il tuo pupazzo preferito quando sei piccolo e la persona che cerchi con lo sguardo, da grande, prima di prendere una decisione importante. È quello che mi serve quando tendo a sommergere il mio animo bambino sotto ai problemi di ogni giorno. 
Ci sono tante cose di lui che ancora non metto a fuoco, tante altre che non capisco. Ma so che mi offre costantemente la possibilità di raccontare il bello che c’è ogni giorno nelle vite di ognuno di noi. E questo mi rende felice.

Da quando è spuntato da sotto il tuo letto ne avete fatta di strada insieme, dove vorresti ti accompagnasse e per quanto?
Quello che per ora è certo è che scrivere e raccontare le avventure di Mostro serve prima di tutto a ricordare a me stesso tutto ciò che rischio di dimenticarmi, assorbito da quello che succede ogni giorno. Mostro mi aiuta a fermarmi e a vedere quello che rischio di essermi perso. Le piccole meraviglie quotidiane, insomma. I motivi per cui vale la pena sorridere. Quindi spero proprio che mi possa accompagnare per sempre. Che possa fare parte della mia vita - magari anche silenziosamente, anche se non dovessi più disegnarne le storie. Perché quella sensazione di meraviglia quotidiana possa non morire mai, e che possiamo sempre essere pronti a dirci, quando passiamo davanti ad un albero, che lassù tra i rami ci starebbe proprio bene una bella casetta.

C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Il primo che mi viene in mente, su due piedi, è Roald Dahl. Penso che il "GGG" sia uno dei miei libri preferiti. Per la storia, naturalmente, ma anche perché magistralmente illustrato da Quentin Blake. Che, ad oggi, è uno dei miei autori preferiti. 
Amo alla follia i Muppets. Mi mettono un sacco di allegria, specie se penso a Jim Henson, Frank Oz e agli altri animatori, sotto le scenografie, e alle mille cose che dovevano fare per creare una singola puntata del Muppet Show. La loro storia, come uomini e come artisti, è per me di enorme ispirazione. Un altro autore che amo molto è Douglas Adams. Le avventure di Arthur e Ford in giro per lo Spazio mi hanno accompagnato spesso facendomi ridere e pensare e lo faranno sempre. "Don’t Panic" è una una delle cose che probabilmente mi ripeto di più al giorno. 
Mi piacciono molto i disegni di Creature Box (lo studio che ha fatto le Concept art per Ratchet and Clank) e sono un enorme estimatore degli artisti Disney e Pixar (Cory Loftis e Ricky Nierva su tutti). Anche il Dr. Seuss mi piace moltissimo. Ha un modo di raccontare magico, coinvolgente. In particolare, “Oh, the Places You’ll Go”.
Penso che, in generale, il filo conduttore che lega la maggior parte degli artisti che amo si possa trovare nel motivo per cui le loro storie iniziano. Sembra tutto normale, poi introduci qualcosa di strano e tutto va per la sua strada. Forse, chissà, anche questo è un modo di raccontare la Meraviglia quotidiana.

Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Probabilmente, l’iPod è l’oggetto più prezioso che possiedo. È un vecchio Classic, pieno della musica più disparata. In generale, la musica accompagna ogni momento della mia giornata. Dalla sveglia alla buonanotte. Sono completamente negato a suonare, naturalmente. Ho solo un ukulele che suono malissimo, ma il solo fatto di strimpellare mi mette allegria. Ascolto però molti generi musicali. Ultimamente sono molto fissato con i Sigur Ros, la musica strumentale e il folk. Mi accompagna, mi supporta. È un porto da cui salpare e, nei momenti di tempesta della vita, in cui trovare conforto.

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Uuuh, è un’ottima domanda. Ho in mente un paio di progetti -nel mondo dei videogame li chiamerei indie- su una sorta di Bestiario di creature magiche e, più di tutto, una sorta di storia che racconti qualcosa di più su Mostro e tutto il suo mondo (perché si, di mostri ce ne sono tanti). 
Compatibilmente con la quotidianità, la sera e al mattino la testa e il cuore sono su questi progetti. Poi, in futuro chissà.

Grazie Marco, in bocca al lupo per tutto, noi ti continuereme a seguire qui:
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