#crunch67 | Benedetta Pia Sica

#crunch67 | Benedetta Pia Sica

 "Life, although it may only be an accumulation of anguish, is dear to me, and I will defend it." Mary Shelley

Nel mezzo del cammin della sua vita
Benedetta si ritrovò per una selva oscura
chè la dritta via era smarrita.

Eresia? Blasfemia? Note di demerito sul registro e pomodorate? Non proprio, potete dire alla professoressa di italiano di riporre la campana per la walk of shame e iniziare con noi la discesa verso gli inferi, le angosce, gli incubi rosso fuoco e i sogni spigolosi delle illustrazioni di Benedetta Pia Sica, autrice del bellissimo quadrato di oggi.
Perchè cos'è l'arte se non un viaggio attraverso il mondo dei propri demoni su una strada che conduce al Paradiso della bellezza?

Ci siamo fatti guidare per mano da Benedetta come fosse una novella Virgillio e ne abbiamo approfittato per farle qualche domanda sul suo immaginario:

Ciao Benedetta e benvenuta tra i morsi quadrati! 
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Grazie a voi per l'invito! Ho incominciato da piccola, disegnando ciò che vedevo in televisione o al cinema. Ho iniziato per puro divertimento e crescendo ho capito che quello che mi sarebbe piaciuto fare nella vita era proprio raccontare storie e disegnare. Alle medie dicevo di voler diventare una fumettista, poi dopo il liceo ho scelto di studiare animazione che mi sembrava il giusto compromesso tra la regia e il fumetto.


C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
In verità ho una lista infinita di artisti che ammiro, viventi e non, a cui vorrei stringere la mano e che vorrei ringraziare. Ovviamente ci sono persone a cui sono particolarmente affezionata e sarebbe stupido dire che sono tutti uguali; ognuno di loro mi ha influenzato artisticamente in maniera differente. Se questo fosse un albero genealogico, in vetta metterei Mary Shelley, William Shakespeare e il Tim Burton dei primi anni.
Senza di loro non avrei conosciuto tanti dei miei personalissimi eroi; forse non avrei mai visto un film della Hammer o letto “Melmoth l'errante”, senza di loro il mio gusto estetico non esisterebbe e non sarei l'artista fissata con personaggi biechi (beh, non proprio tutti) e dal pessimo umorismo qual sono.



Che correlazione c’è tra l’illustrazione e l’animazione? Ovviamente non siamo in cerca di una risposta generica. Vogliamo sapere se tra i due mezzi espressivi ne prediligi uno, se uno è origine dell’altro.
L'animazione e l'illustrazione hanno dei punti in comune come la pianificazione di quello che poi sarà lo scheletro del progetto che si intende creare, la prospettiva, lo stage ma per il resto penso che siano due differenti espressioni artistiche. 
Visto che vi sto parlando con il cuore in mano, vi dico che preferisco l'animazione all'illustrazione, perché mi diverte ragionare per inquadrature e poter scegliere quella giusta che massimizzi il mood della scena, vedere il mondo che disegno muoversi e avere un'illusione di vita.

Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Quando disegno solitamente cerco un brano che in qualche modo possa farmi entrare nella giusta atmosfera e che sia nelle corde del personaggio o dell'illustrazione in questione, infatti ho playlist dedicate a personaggi o storie. Alle volte trovo anche difficile concentrarmi se non ho la giusta canzone di sottofondo perché sento che c'è qualcosa di sbagliato.



Siccome la nostra curiosità in tale ambito è profonda quanto il nostro stomaco, vorremmo sapere anche come convivono insieme l’illustrazione e la sua messa in movimento nella tua esperienza. Siamo ghiotti di dettagli personali per quanto riguarda il processo creativo.
Per qualsiasi cosa raccolgo tutte le referenze necessarie prima di gettarmi a capofitto nel lavoro. Purtroppo sono pedante a livelli maniacali, e a meno che non si tratti di una scelta per un particolare design o effetto tutto deve essere preciso al millessimo, devo sapere che movimento quel personaggio andrà a fare, come il tessuto si comporterà e così via. Altro esempio: se devo disegnare il personaggio di un film raccolgo quante più foto dell'attore e inizio a disegnarlo fino a quando non mi sento sicura. Raccolto il materiale inizio con gli studi. Preferendo la matita al digitale, mi sento più a mio agio a sketchare su un foglio, che non me ne vogliano gli alberi, anche se il processo digitale velocizza il lavoro.

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Ancora grazie a voi per l'opportunità! In verità ho tanti progetti e una mente che spazia decisamente troppo. Al momento sto rifinendo una sceneggiatura per un fumetto che spero di iniziare presto. Oltre a questa c'è il portfolio che devo continuare ad aggiornare e altri studi sul Riccardo III che devono essere fatti.

Ciao Benedetta e grazie! Ti continuiamo a seguire qui:
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