#crunch34 | Valentina Cobetto

#crunch34 | Valentina Cobetto

Passerà anche questa stazione senza far male, passerà questa pioggia sottile come passa il dolore. (Fabrizio de André)

Giovedì, tempo di citazioni illustrate e saltelli. Per il quadrato di oggi andiamo in stazione ad attendere onorati l'arrivo del treno delle meraviglie di Valentina Cobetto, in arte ilpasseggero8b
30 anni, una vita da pendolare in continua sospensione tra partenza e arrivo, in quel "metaluogo" chiamato attesa, domanda, sogno e che ogni giorno prende le sembianze di una rotaia. Apparentemente una vita come molti suoi compagni anonimi di viaggio. C'è chi, però, in quel metaluogo preferisce guardare fuori dal finestrino per pensare a dove andrà la propria vita. Valentina, invece, sposta lo sguardo dentro la carrozza, apre con la matita le finestre negli occhi dei passeggeri che incontra e prova a immaginare le loro storie.
Noi di CrunchEd siamo saliti sul suo vagone delle meraviglie, ci siamo seduti vicino a ilpasseggero8b e le abbiamo fatto qualche domanda:

Quando hai cominciato a prendere le matite in mano? Cosa ti ha spinto a farlo?
Disegnare mi é sempre piaciuto, ho incominciato da bambina, poi non ho più smesso, anche se in modo molto discontinuo, adesso però ne sento la necessità.

C’è un autore in particolare che ti ha illuminato? In altre parole, c’è un gruppo musicale, un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Mi piacciono molto Quino e Francesco Piccolo. Mi piacciono perché guardano alle cose della vita un po’ come faccio io, sembra che stiano lontano invece sono dentro a tutte le cose.

Da dove è nata la tua pagina il passeggero8b? Viaggi molto?
È ormai da più di un anno che per lavoro mi sposto sulla Torino-Milano per lavoro e ogni giorno mi siedo davanti a persone diverse sul treno e l’ idea de "il passeggero 8b" é nata proprio da  questa esperienza quotidiana, dalla curiosità verso le vite delle persone che per 50 minuti mi stanno di fronte. Mi piace molto viaggiare e sono un po’ inquieta di conseguenza si, viaggio abbastanza.

Che rapporto hai con il  tempo che passi sul treno, con la gente che incontri? Parli mai con le persone che ritrai o preferisci lasciare il rapporto in una dimensione illustrata e immaginare le loro storie?
È difficile parlare con qualcuno che é già in treno alle 8 del mattino, inoltre la maggior parte delle persone che vedo dormono, leggono o stanno al cellulare, quindi é facile passare per una rompipalle, ma alle volte é capitato di scambiare parole, soprattutto con le persone che col tempo ho imparato a riconoscere avendo gli stessi orari.
In generale non parlo con le persone che ritraggo, immagino chi possano essere e che vita abbiano.

Ti è mai capitato di non riuscire a disegnare qualcuno che avresti voluto fortemente imprimere su carta o che che qualche passeggero si sia rifiutato di essere ritratto?
Per fortuna no, quasi nessuno si accorge di essere ritratto, tutti sono impegnati a fare qualcosa e mancando il rapporto diretto nessuno mi ha mai fatto domande, almeno finora.

Hai mai pensato di scrivere delle storie sui tuoi personaggi e di pubblicarne poi un libro o anche solo una raccolta?
Sí, in realtà c’é un libro in cantiere, tutto da fare e non vedo l'ora di averlo pronto tra le mani.

Ora una domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Ascolto molta musica e spesso, se mi piace una canzone mi fisso e la riascolto per mesi finché non ne posso più. Per disegnare mi sono creata delle playlist apposite, ma non sempre vanno bene per quel che sto facendo allora ne creo altre ed altre ancora, fino ad averne tantissime a seconda di come sto.

Grazie mille, Valentina! A presto!

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