#crunch32 | Valentina Ghilardi

#crunch32 | Valentina Ghilardi

Ogni artista intinge il pennello nella sua anima e dipinge la sua stessa natura nelle sue immagini. Henry Ward Beecher

Per il quadrato di oggi mordiamo le immaginifiche illustrazioni gotiche di Valentina Ghilardi, in arte Moon Child.
Ciao Valentina e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie  e ci piacerebbe conoscere la tua.

1. Da dove viene Moon Child, il tuo nome d’arte? Che giro ha fatto e di cosa si è nutrita la tua immaginazione prima di approdare tra carta e colori?
Il mio nome d’arte arriva da molti fattori. In primis, il mio amore per l’astronomia (in particolare per il nostro satellite) che coltivo fin da bambina, da Sailor Moon e, dato che amo tantissimo leggere, dal primo libro che acquistai da giovanissima, ovvero “La Figlia della Luna” di Margaret Mahy. Da qui ho deciso di adottare questo nome che sento molto mio e mi descrive abbastanza bene.

2. Quando hai cominciato a prendere le matite in mano? Cosa ti ha spinto a farlo?
Ho iniziato da piccolissima, intorno ai 7 anni, quando ho visto per la prima volta "Sailor Moon" alla tv. Mi sono appassionata talmente tanto che ho iniziato a disegnarla tutti i giorni! E non ho più smesso, tanto che mi capita di disegnarla ancora oggi.

3. Ti abbiamo scoperta grazie alla tua pagina instagram e al tag #becrunched. Usi molto i social, la tua pagina facebook è spesso aggiornata ma preferisci disegnare a mano. Ti trovi bene nel mondo digitale, perché non lo sperimenti anche nel disegno?
Beh, il digitale sarà il prossimo step! Ho in mente alcuni progetti che per forza di cose richiedono l’utilizzo della tavoletta grafica. Anche se, onestamente, mi piace di più sentire la carta sotto le mani e vedere uscire lì il mio pensiero e il mio sentimento.

4. C’è un autore in particolare che ti ha illuminato? In altre parole, c’è un gruppo musicale, un artista,  uno srittore che ti stimola a mordere la vita?
Come dicevo, in primis mi ha ispirato l’opera della maestra Naoko Takeutchi, poi , crescendo, ho scoperto altri artisti, in particolare Victoria Francés.
Del mondo musicale mi hanno ispirato soprattutto gli Evanescence, i Dark Sanctuary, i My Chemical Romance, ma questi sono solo i gruppi che ascolto di più ultimamente. Ce ne sono talmente tanti ancora che non basterebbe un foglio intero!

5. Le tue illustrazioni hanno forti atmosfere gothic e manga, a nostro avviso un mix perfetto tra Tim Burton e “Nana” di Ai Yazawa. Spesso ricorrono eroine giapponesi come Sailor Moon e Creamy e personaggi cinematografici come Maleficent e Morticia Addams. C’è qualche eroina nella mente di Moon Child che deve prendere ancora forma?
Avete citato due tra i miei artisti preferiti! In effetti, all’inizio della mia avventura da artista mi sono chiesta: “ma non sarà troppo riduttivo fare o solo disegni stile gothic/realistici o solo manga?”. Da qui è nato questo connubio stilistico che - non l’ho ancora rivelato a nessuno, siete i primi a cui lo dico - ho pensato di chiamare “Humanga”. Sarà anche un nome bruttino, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente dal primo disegno che ho fatto quando mi sono decisa a propormi al mondo.
Beh, ho in mente tantissimi personaggi. Per esempio, vorrei finire la serie delle Sailor Senshi, magari qualche disegno pensato anche per il pubblico maschile (come avrete notato, prediligo le figure femminili) e qualche personaggio originale. Ma rimarrà una sorpresa.

6. Hai mai pensato di scrivere un fumetto con i tuoi personaggi?
Onestamente no. Posso anche inventare di sana pianta dei personaggi, ma scrivere storie non è da me. Magari un giorno ci ripenserò, ma per ora rimango tra le mie illustrazioni.

7. Ora una domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Senza musica non riesco a lavorare! Molto spesso, quando sento una canzone che in quel momento mi ispira particolarmente, mi saltano in mente delle immagini o un concetto e mi dico: “devo assolutamente buttare giù uno sketch!”. Un’altra cosa che mi capita molto spesso quando lavoro e ascolto musica, è cadere in una sorta di stato di trance, mi estraneo e non mi accorgo di quello che mi succede intorno. La mano va quasi da sola.

Grazie mille Valentina, a presto!

Puoi seguire Moon Child su:
Facebook: Moon Child Illustration
Instagram: Fantasy_illustrations_

 

 
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