#crunch29 | Silvia Benedetti

#crunch29 | Silvia Benedetti

"For me painting is a way to forget life. It is a cry in the night, a strangled laugh." Georges Rouault



Per il quadrato di oggi mordiamo l'arte di Silvia Benedetti, in arte SilArt

Ciao Silvia e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. 

Quando hai cominciato a prendere le matite in mano? Cosa ti ha spinto a farlo?
Credo di aver sempre avuto una grande passione per il disegno e la pittura fin da piccola, forse proprio perché riuscivo a trovare in quest’arte un modo per esprimere al meglio quello che volevo dire e che probabilmente non era così semplice per me spiegare a parole.

Dal tuo tumblr vediamo che hai una grande passione per la fotografia, ci hanno colpito molto anche i disegni sulle foto. Quale passione è nata prima e da dove è nata l’esigenza di dargli quel tocco di poesia in più?
La fotografia mi ha sempre affascinato, da sempre cerco di sperimentare ricercando nuove tecniche e soprattutto mi interessa molto la post-produzione e l’editing per aggiungere alle mie foto quel tocco di personalità che credo possa fare la differenza. Una delle mie ultime sperimentazioni è stato proprio quella di unire le mie due più grandi passioni, la fotografia e il disegno, per cercare di arrivare ad una specie di comunicazione tra le due tecniche che potesse farle coesistere in maniera armonica ed efficace. La passione per la fotografia è sicuramente nata successivamente a quella del disegno; il disegno è sempre stato il mio modo di parlare, poi con il tempo, studiando e informandomi sul mondo dell’arte e su tutti i meravigliosi artisti che ci sono ho scoperto che la fotografia avrebbe potuto ampliare le mie vedute e aiutarmi nella mia ricerca personale.

C’è un autore in particolare che ti ha illuminato? In altre parole, c’è un gruppo musicale, un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Devo dire che ho una “passione sfrenata” nel ricercare quegli artisti che non sono “star” nel mondo dell’arte ma che, personalmente, a me danno molto di più in quanto li sento molto più vicini per quanto riguarda la vera realtà del mondo del lavoro. Uno di questi è sicuramente l’illustratrice Henn Kim, che già dalla sua descrizione biografica mi aveva conquistato in quanto recita semplicemente: “Heavy sellare, Happy drawer”. Per quanto invece riguarda la fotografia mi hanno sempre affascinato i lavori di Duane Michals, per il suo modo di raccontare delle storie con delle semplicissime ma efficaci immagini in sequenza.

Perché hai scelto quella citazione e poi quel disegno? Cosa ti ha ispirato?
La citazione che ho scelto è stata l’unica che appena l’ho letta mi ha fatto apparire un immagine davanti agli occhi. Mi ha subito ispirata in qualche modo, anche se non so esattamente il perché. Credo sia una frase molto personale che descrive “l’anima dell’artista” e mi è sembrato bello provare a rappresentarla. 

Che progetti hai per il futuro?
Ho sempre sperato che nel mio futuro potessi riuscire a fare quello che amo. Quindi in realtà più che avere un piano ben definito, cerco ogni giorno di imparare dai miei insegnanti e dalle cose che vedo, trovare nuove idee e spunti per creare sempre qualcosa di nuovo. 
Sicuramente ambisco, dopo la laurea in belle arti, ad una specializzazione mirata all’illustrazione o alla grafica per poi magari un giorno lavorare in quest’ambito. Ma il resto non lo so, preferisco viverlo giorno per giorno e concentrarmi sul presente.

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