#crunch219 | Giulia Canetto

#crunch219 | Giulia Canetto

This time tomorrow, where will we be? This time tomorrow, what will we see?" - the Kinks


 

Ciao Giulia e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo? 

Ciao! In realtà credo di aver sempre disegnato, non ho ricordi di me che non lo faccio. Mi piace raccontare quello che vedo e che sento, in qualche modo mi aiuta a gestirlo e capirlo meglio.

 

Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?

È tratta da una canzone dei Kinks, una delle mie preferite. Letteralmente significa "domani a quest'ora dove saremo? domani a quest'ora cosa vedremo?" ed è una domanda che ultimamente mi risuona spesso in testa, forse perché ha un legame con questo periodo della mia vita che percepisco come di profonda transizione. Mi trasmette molta energia, speranza, desiderio di muoversi, una sorta di spinta all'azione, e allo stesso tempo incertezza e un pizzico di malinconia, che non guasta mai.

 

Nelle tue illustrazione appare la tue predilezione per l’inchiostro e le forti ombreggiature. Che rapporto hai con il tuo stile personale? Ci litighi e cerchi sempre di aggiustare il tiro o riesci a muoverti in equilibrio con questa componente?

Questa è una domanda interessantissima e un po' inaspettata, perché effettivamente ho avuto per un bel po' di tempo difficoltà a trovare un equilibrio con questa naturale tendenza a inserire tutto in contorni neri molto grossi e con contrasti molto forti.  Solo recentemente ho iniziato ad "accettare" la possibilità di non farlo sempre e così tanto, rimanendo in qualche modo fedele al mio gusto. Sono serviti molto studio e ricerca, e anche tanta accettazione forse. Curiosamente l'illustrazione per questa intervista mi è venuta istintivamente più leggera, o almeno così mi sembra.

 

C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?

Mi vengono subito in mente Leo Lionni e un libro di Francesco Piccolo, "Momenti di trascurabile felicità", letto la prima volta da ragazzina. Hanno cambiato radicalmente il mio modo di approcciarmi a tutto quanto, mi hanno fatto venir voglia di osservare di più tra le cose di tutti i giorni, cercare e trovarci qualcosa di speciale, per cui valga la pena. Ci sono moltissimi altri autori che trovo di enorme ispirazione, ma se devo pensare al "mordere la vita", non posso che pensare a loro.

 

I soggetti che ritrai sono innumerevoli. Da dove provengono? Nel tuo caso che percorso fa l’ispirazione per arrivare al foglio?

È proprio vero e la verità è che mi piacciono tante, forse troppe, cose! Penso di essere una persona molto riflessiva, che si perde costantemente nel pensare troppo, ma disegnare mi ha sempre aiutata a elaborare e capire meglio quello che mi circonda. Per questo tra le tante cose, molto spesso rappresento piccole scene tratte dal quotidiano, momenti e luoghi di tutti i giorni, ricordi, sogni. E poi tantissimi animali, ma questo non so perché, so solo che mi mettono tanta allegria, soprattutto i gatti.

 

Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi fino ai tuoi disegni?

Amo ascoltare generi e artisti diversissimi tra loro, vario a seconda dei momenti perché la musica in sé influisce tantissimo sul mio stato d'animo. Mentre disegno infatti non posso "permettermi" di ascoltarla sempre, soprattutto se quello a cui sto lavorando richiede tanta progettazione o un certo stato d'animo, proprio perché rischio di farmi trasportare eccessivamente e di distrarmi.

 

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?

Per adesso ho tanti progetti aperti, sicuramente disegnare sempre e spero sempre di più! Grazie a voi per l'opportunità!

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