#crunch131 | Luisina Ilardo

#crunch131 | Luisina Ilardo

"Ch'io sia oltraggiato e annientato ma che per un istante, in un essere, la Tua enorme Biblioteca si giustifichi." Jorge Luis Borges


Ciao Luisina e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Disegno da sempre, da piccolissima disegnavo sui muri della mia casa in Argentina. Siamo tutti creativi in famiglia e disegnare è sempre stato un hobby mio e delle mie sorelle. Mia madre era danzatrice di flamenco, mio padre pittore, entrambi insieme avevano un studio di fotografia quando erano fidanzati. Dopo un po' tutti hanno scelto (per volere e per necessità) di fare altro, io ho continuato. All'inizio disegnavo perché era divertente, poi è diventata una necessità, è diventato il mio modo di ottenere attenzioni e non sparire. Poi sono entrata nell'accademia di Belle Arti di Bologna.


Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ho letto "La Biblioteca di Babele" in un momento buio, persa in una città che conoscevo poco, senza un soldo e con un bagaglio di piccoli e grandi traumi. Ero in caduta libera. Poi ho letto quel racconto, non è cambiato molto ma mi sono un po' calmata. Sperare che tutto si giustifichi, che la sofferenza abbia un senso, che l'amore che perdiamo vada da qualche parte, che i ricordi che dimentichiamo rimangano intrappolati non so dove... è una sorta di religione e io ho perso il dono della fede.


Spesso nella semplificazione delle linee e nelle campiture uniformi si riesce e trasmettere con maggior forza intenzioni e visioni in un disegno. Ti sei sempre sentita vicina a questo concetto o il tuo stile si è semplificato nel tempo? O dipende tutto dall’esigenza di esprimersi in un modo e in un momento specifico e perciò è tutto variabile?
Direi che è tutto variabile. Il mio stile nasce dal Cartoon Network dei primi duemila e dalla Shonen Jump quindi le campiture piatte e lo stile semplificato è sempre stato lì. Lo stile realistico un po' mi annoia ma soprattutto, non sono così brava a disegnare. Victoria Vincent, Alpha Channeling e Gipi sono le colonne portanti del mio stile ora, direi. Il mio stile è veloce e comodo. Sono costretta a fare un'illustrazione in poche ore. Mi manca stare giorni su un disegno e lavorare con tecniche più sperimentali, affrontare un'illustrazione con uno stile diverso ogni volta. Appena avrò più tempo, il mio stile cambierà di nuovo.


C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Molti artisti mi hanno formata ma solo quando parlo di Kim Deal o di Rob Mcelhenney mi emoziono. Mi hanno insegnato che si è più fighi se non ci si prende troppo sul serio. Sono due colossi, non solo per quello che fanno ma anche per come l'hanno fatto. Kim Deal con le sue idee sulla semplicità, il suo animo più grundge del grunge, il suo anticonformismo tranquillo. Rob McElhenney invece con "It's Always Sunny in Philadelphia" non ha creato solo una serie, per me è il simbolo di libertà artistica. Punto ad essere così incondizionata quando lavoro. Per di più ha formato il mio senso dell'umorismo. Pensare che esisto nello stesso momento in cui esistono loro mi rilassa tantissimo, li stimo davvero molto.


Ma queste brandine cosa hanno fatto di male? In effetti sono sospette. Vorremmo però cogliere l’occasione per chiederti approfondimenti sul collettivo che ha abbracciato la crociata "Destroy Brandina".
L'attività culturale lascia molto a desiderare dalle nostre parti, vogliamo creare un ambiente che ci rispecchi di più. Pensiamo che con una rete più organizzata fra gli artisti e i locali si possono fare grandi cose! Creare questo dialogo, questa rete, questo flusso di informazione e di eventi è sostanzialmente il nostro compito.
Per ora ci limitiamo a reclutare artisti e farci autoproduzioni con una festa e una mostra ogni volta che debuttiamo. Il calendario che abbiamo fatto a Dicembre è stato un successo, vantava tantissimi grandi nomi tutti made in riviera. Ci ha portato a pensare più in grande, ad aprire le porte a tutti, abbiamo molti progetti per il futuro!


Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è indispensabile, un argomento troppo grande per me. È mia compagna e musa principale. Sono facilmente influenzata dalla musica, nel bene e nel male, mi entra nei circuiti. Ascolto praticamente tutto, in ogni genere ci sono le perle. Cerco di ascoltare sempre musica nuova e non smettere mai di spostarmi da genere a genere. Spesso mi blocco, mi sembra di aver ascoltato tutto quello che potrebbe piacermi. In quel caso, mi salva MusicMap.


Nei tuoi lavori risaltano spesso figure umane con volti variegati e espressivi. Ritieni che il viso sia la parte migliore da ritrarre per affidargli il compito di esprimere il senso (o l’assenza di senso) di un’opera o lo prediligi istintivamente, senza rendertene conto?
Mi rendo conto che disegno spesso volti e persone e vorrei uscire da questa abitudine, ma mi conviene per diverti aspetti. Punto primo, a livello di impatto visivo il volto umano è più gettonato perché è l'immagine più potente. È difficile sfuggire al fascino di uno sguardo. Quando una cosa funziona, si tende a ripeterla. Punto secondo, disegno principalmente cose personali o che sono in qualche modo legate a me, quindi ovviamente l'essere umano è la figura centrale.

Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Presto uscirà "Anatomia di una Brandina" e lo presenteremo all'Orbita di Gradara il 24 Febbraio, quindi intanto quello sarà sicuramente divertente! In più sto collaborando con i ragazzi di Diamond Dogs per un antologico che uscirà a Marzo oltre a infilarmi in tutti i concorsi possibili imaginabili. Lavoro in un call center e la mia priorità è diventata riuscire al più presto a mantenermi con la mia arte. Meta ancora lontanissima. Vorrei anche organizzare qualcosa come la versione riminese del Cheap Festival, insomma, ho una valanga di progetti per il 2019, magari riesco anche a farmi pubblicare da qualche casina editrice. Ci credo poco ma cerco di rimanere ottimista :')

Grazie Luisina per esser stata con noi! Ti facciamo un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti! Intanto noi continueremo certamente a seguirti:
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