Attribuzioni | Antonio Vangone

Attribuzioni | Antonio Vangone

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C’è un aneddoto che mi piace spesso raccontare ad amici, conoscenti, semplici lettori. Riguarda un parente acquisito, un artista, uno che ha affrescato una parete di 240 mq di superficie, 20 metri di altezza, con oltre 500 figure. Tanto per dire.

Un giorno, mentre camminavamo sulle colline veronesi in compagnia delle nostre famiglie, disse:
«I miei allievi a volte mi dicono: “Professore, non so cosa disegnare, non mi viene l’ispirazione”. E io dico loro: “Uscite, andate in collina, sedetevi davanti a un olivo e disegnate”.»
Poi, allargando la mano e abbracciando virtualmente tutte le piante di olivo, continuò: «A guardare questi alberi come si fa a non essere ispirati?»
Già, come si fa a non essere ispirati?

Pare che Antonio Vangone abbia fatto sue queste parole. In Attribuzioni l’autore ci propone 51 micro racconti che prendono ispirazione da qualsiasi cosa: la descrizione di un reperto archeologico, il ricordo di un attrezzo per rimuovere bulloni, la villa oltre il cancello nero, un cane, Gaetano Bresci, il rapporto di una guardia cittadina. Perfino la chat di un forum, il freddo, il treno direttissimo, il Foppapedretti, qualcosa che sembra un videogioco, una banana…
Qualsiasi oggetto, ricordo, emozione può essere elaborato, tradotto, convertito, tracciato su carta. 

È ammirabile come l’autore riesca a trasformare qualsiasi elemento, sia esso un oggetto, un ricordo o un'emozione, in una storia intrigante e finita, a estrarre bellezza e significato anche dalle cose più comuni e marginali.
Ed è questa la magia della scrittura: la possibilità di elaborare, tradurre e convertire ogni esperienza su carta, un processo creativo che trasforma il reale in immaginario e offre al lettore la possibilità di immergersi in mondi diversi, sperimentare nuove prospettive. Prendere spunto per provare a scrivere, a fare altrettanto, a dare un'anima al frigorifero, allo scopino o al feltrino sotto la gamba traballante della sedia.

Di seguito il primo micro racconto, forse il più intimo.

Stefano B.
Cose che non ho dimenticato: io che piango
stretto alle ginocchia di mia madre, la ma-
estra Maddalena che mi prende per mano,
tutti chini a disegnare le cornici e tu che mi
sorridi, uscire dalla scuola in fila indiana,
l’odore di gesso, le lotte, le corse, guardare il
silenzio, l’affresco etrusco sui libri di storia,
le poesie sull’autunno e la favola del lupo
e dell’agnello, quella volta che con Luca,
Francesco e Michele ci lanciammo nel buio
dietro la porticina arrugginita in cortile,
i temi sullo tsunami in Indonesia, i videogiochi
e i cartoni animati, le cartoline che ci spedi-
vamo d’estate, le gite, il tramonto del nostro
ultimo giorno di scuola elementare, quel che
mi dicesti quando avevo paura di crescere.
Cose che ho dimenticato: i cognomi, gli
indirizzi, i numeri di telefono, le preghiere,
le principali esportazioni dei paesi europei,
molti ma non tutti i nomi di alberi, pesci
e dinosauri, quel poco di francese che ci
avevano insegnato, il titolo di quel film con
la ragazzina col caschetto e le ombre che
fumano che vedemmo in auditorium, la can-
zoncina da intonare prima del pranzo, dove
si trasferì Francesco all’inizio della quarta,
filastrocche e scioglilingua.

Cose che vorrei aver dimenticato: la corsa
verso casa tua, le gambe che mi si fanno
pesanti, la luce delle fiamme che inondano il
viale, le urla, le sirene, il fumo, la puzza in-
sopportabile, il funerale, le troppe lacrime.

Cose che vorrei non aver dimenticato: cosa
si prova ad averti intorno.

 

Tre i miei preferiti: Il racconto che mi è stato attribuito postumo, Sconfini, Psicoanalisi della chat dello streamer LioNero, L’uomo che è morto ieri, i briganti di Ariccia, Enumerazione delle avventure del Cavaliere dell’Airone, La testa decollata del Dott. Giordano.

Attribuzioni fa parte della collana Glossa, “una collana a margine dirottata da Carlo Sperduti: a margine della collana di narrativa ossa di pièdimosca edizioni; a margine della letteratura e dell’editoria attuali.”


Titolo: Attribuzioni
Autrice: Antonio Vangone
Editore: pièdimosca edizioni
Pagine: 128
Pubblicazione: 21 aprile 2023

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