Essere lupo | Kerstin Ekman

Essere lupo | Kerstin Ekman
Una storia semplice dai risvolti profondi sul rapporto tra l’uomo e la Natura
di Chiara Bianchi

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L’inverno può essere un foglio bianco oppure una lavagna turchina su cui disegnare. L’ultima volta che ero stato lì nessuno si era mosso lasciando tracce scritte. Non avevo visto segni di zampe o zoccoli, nemmeno il piccolo ricamo del passaggio di un topolino selvatico. Niente uccelli. Niente orme. Tutto sembrava inghiottito nel bianco e il bosco, nero sotto i rami appesantiti dalla neve, riposava in se stesso. Adesso era diverso. Altrettanto tranquillo, ma qualcosa era successo. Su a Bratten c’è una coppia di lupi, lo sapevo. 

Un romanzo in cui si riflettono i romantici toni dei paesaggi nordici, l’ultimo di Kerstin Ekman, uscito per Iperborea nella traduzione dallo svedese di Carmen Giorgietti Cima. Le stagioni che passano misurate dalla neve, poi ghiaccio che lascia il posto alla primavera, alla quale si succede un’estate torrida, come non ne ricorda Ulf, cacciatore ed ex ispettore forestale ormai settantenne. 

A scatenare il turbinio di ricordi e pensieri, narrati in prima persona, è proprio l’uomo che con sua moglie vive in una casa un po’ defilata dal paese. Sullo sfondo la Natura, il paesaggio: fatto di impronte sulla neve bianca, alberi non più secolari, animali selvatici sempre allerta, fiumi e cieli che si specchiano in essi. Si respira l’aria fine delle alture nel racconto articolato tra passato e presente che inizia con una visione: Ulf avvista un lupo solitario, mentre egli osserva i contorni della natura dalla sua roulotte verde, piazzata al centro di uno dei suoi terreni boschivi. Sono molte le domande che stimola quella creatura schiva e magnifica. Ulf sente dentro qualcosa che va in frantumi e non è il suo cuore, che pure fa le bizze, ma una consapevolezza circa la posizione dell’umanità cacciatrice rispetto agli animali abitanti del bosco. Un bosco che ha il retrogusto amaro della distruzione avvenuta anni prima – e ancora in corso – del taglio di abeti secolari sostituiti da abeti dalla vita breve, utilizzati per soddisfare i bisogni materiali degli uomini. 

Ekman ci mostra come anche un uomo solido alla tradizione possa vacillare di fronte a epocali cambiamenti climatici ed economici, immettendolo nella direzione di una sempre più consapevole visione del mondo e della Natura. Non più padrone, ma spettatore. Incapace di condividere quel meraviglioso istante in cui il lupo solitario ha colto l’odore umano, annusando il pericolo. 

Ulf si perderà terapeuticamente nella rilettura dei suoi diari di caccia: miseri appunti privi di essenza. Il movimento della storia è ampliato dai ricordi, dai rapporti sospettosi con i suoi compagni cacciatori – rapporti ormai ricchi di disistima – e dall’essenza del lupo che sembra sovrapporsi all’esistenza mite e grama di Ulf, vecchio malandato. 

Cosparsa qui e là di un’aura di mistero, veicolata da un caso da risolvere, questa storia regala l’ispirazione per fermarsi un attimo e riflettere sul proprio posto nella natura. 

Non fa piacere che la propria stirpe venga disonorata, è molto semplice. Come è semplice che la vergogna divampi all’improvviso in un bosco morto pieno di corna di animali uccisi e di piume d’uccello cadute e sparse per terra.




Titolo: Essere lupo
Autrice: Kerstin Ekman
Traduzione: Carmen Giorgetti Cima
Casa editrice: Iperborea
Pubblicazione: 12 ottobre 2022


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