DAJE - Baby Ruth Studio

DAJE - Baby Ruth Studio
DAJE - Baby Ruth Studio

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ARF!
No, calma. Non ho cani a casa ma solo gatti e, per il momento, non si sono ancora impossessati della tastiera.
Arf è il Festival del Fumetto (e non solo) di Roma che andrà in scena dal 26 al 28 Maggio 2017. Anticipato dallo splendido manifesto illustrato da Sara Pichelli, è proprio qui che il BABY RUTH STUDIO porterà nel proprio stand due fantastici progetti:
CARNE, un volume contenente illustrazioni di ogni componente dello Studio (tra cui la Pichelli, appunto);
DAJE, una rivista che…
Beh…
Ok, direi che è giunto il momento di parlarvene.
Se non siete seduti, sedetevi.
Se siete già seduti, sedetevi.

Tanto tempo fa, in uno studio lontano lontano…

Ammettiamolo: siamo stati tutti bullizzati!
E non sto facendo un riferimento alla categoria di quelli che leggono fumetti, troppo facile.
Quelli che hanno sopportato anni di “guarda quello, legge ancora i giornalini”, oppure veri e propri traumi in cui un compagno ti prendeva la copia con cover alternativa in edizione limitata del primo numero di Venom e ti faceva il giochino della pagina strappata mettendo in mezzo al fumetto un foglio di carta.
Ma anche senza foglio di carta, direttamente col fumetto stesso.
Ok, la questione è, era e sarà seria.
C’è poco da scherzare… ovvio.
Ma ci sono altri metodi di bullismo, meno invasivi (oddio, non proprio, ma vabbè) in cui magari siamo stati tirati dentro in giovane età.
Io, per esempio, alle medie vuoi per un motivo o per un altro venivo sempre messo in banco con alcune ragazze con gusti, beh… tipo… ok, di merda.
Ma sì, non voglio passare dall’altro lato del bullismo ed essere quello che giudica e punta il dito. Dico solo che, ora che ho la possibilità di sfogarmi, posso ammettere di essere stato segnato da questa cosa.
Quindi, oltre a venire sempre messo in mezzo da queste tipe che sapevano a memoria la composizione dei Take That anche in fase di dormiveglia, mi dovevo pure sorbire ore di commenti riguardo certe riviste.
Quali? Dai, l’avete capito benissimo.
Riviste che ormai sono passate alla storia, entrando nell’olimpo di quelle leggende metropolitane che tanto vanno di moda nei post facebook.
Cioè”. Anche detto “Male incarnato” (o impaginato). 

No, tranquilli, non sono qui a recensire un numero speciale d’anniversario di Cioè ma diciamo che ci stiamo avvicinando.
Sì perché Baby Ruth Studio (Michele Bandini, Fabrizio des Dorides, Mattia Iacono, Claudia SG Ianniciello, Bruno Letizia, Andrea Olimpieri, Sara Pichelli, Paolo Villanelli e Laila), in occasione dell’ARF Festival 2017, ha deciso di uscire con un paio di volumi: uno serio e uno… cioè… “simpatico” (non è vero, anche quello rientra nella categoria “Male incarnato”).

DAJE, che oltre a essere un consiglio e uno stile di vita è proprio il titolo di questa rivista di una ventina di pagine, riprende proprio il concetto di giornalino per molto ggiovini reindirizzando i temi presenti sulla categoria dei fumettisti.



Passiamo, quindi, dai consigli per il fumettista cane, al poster componibile fronte e retro dello Studio (quello che nessuna cameretta può lasciarsi sfuggire), dal test per vedere che fumettista sei (e io sono risultato un Polemista, anche se non sono fumettista), ai fantastici Giochi del cazzo per passare il tempo in bagno (come suggerisce lo stesso Studio) se non avete un cellulare e avete finito la scorta di flaconi di bagnoschiuma/detersivo/profumi spray… fino all’immancabile posta del cuore.

E vogliamo parlare dei fantastici “stikers”? Parliamone, o meglio… scarichiamoli visto che manco sono inseriti nella rivista ma resi disponibili allo scaricamento e alla condivisione su telegram tramite codice QR. Un metodo innovativo che denota ancora di più la grande voglia di non fare un ca… ah, no, la grande genialità del Baby Ruth che rilancia nel nuovo millennio la bellissima pratica di attacca e stacca adesivi, tanto cara ai genitori degli adolescenti.

Ma a prendersi la fetta più grossa della rivista è il bellissimo (chi ha scritto questo “bellissimo”… ah, scusate, come al solito il mio gatto si è impossessato della tastiera) fotoromanzo in stile Grand Hotel, altra rivista storica che leggeva mia madre: "The Professionisti".


Tratto veramente da una storia vera”, riporta il sottotitolo alla storia. E ci crediamo, tutti quelli che leggono fumetti sanno benissimo che le giornate tipiche in uno Studio sono esattamente così?! 

Insomma, non manca proprio nulla a questa rivista, forse un ciuccio di plastica trasparente e colorata in allegato ma vabbè, li perdoniamo.
Un bel modo per non prendersi tanto sul serio e scherzare. Tante volte, anche sul web, può capitare di incappare in post flame paurosi su fumettisti, loro lavoro e pubblico;
Daje ci ricorda che tutti i lavori possono essere pesanti ma se approcciati col sorriso e il non-sense portano a… no, aspettate, volevo scrivere una frase profonda e sono caduto sul finale.
Ce l’ho… è sulla punta della lingua…
Aspe'.
Eh non mi viene, ciccia. 
Già è stata dura arrivare fino a qui senza ricordarvi la formazione dei Backstreet Boys.

© Alen Grana

Tutte le Immagini © StayNerd

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