Esso – L’ultimo Fumettista

Esso – L’ultimo Fumettista
Esso – L’ultimo Fumettista

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“Si sta come d’autunno a Lucca i fumettisti”.

Niente, potrei aver già chiuso con questa citazione del volume la mia recensione.
Perché sì, in questa frase c’è tutta la storia dentro.
E chi sa e conosce Lucca (ché non è importante stare a dire tutte le volte Lucca Comics&Games, è Lucca… Lucca e basta) non può dire di no.

Ma vabbè, se poi la chiudo qui sembra che voglia tornare a grattarmi il più in fretta possibile e quindi vada di recensione.
Però se ogni tanto mi perdo è perché ho fatto una pausa e sono andato a grattarmi, voi state attenti, eh!

Esso.
Egli, no… proprio Esso.
Esso è il protagonista del volume Manfont che, in questa veste, racchiude i primi due numeri e ne aggiunge un terzo per dare una degna conclusione alla saga.
Non si può avere una trilogia senza una terza parte (ma dai, Alen?!). È un po’ come per Lo Hobbit…
Ok, no scusate… ho fatto l’esempio sbagliato.
Facciamo che ricomincio (sono a metà recensione e ancora non ho detto nulla: record).


Esso è un Fumettista, con la F maiuscola. Un Fumettista indipendente che si oppone allo strapotere della Casa Editrice che inizia con la “P”, la P di Piadini.
(strizzata d’occhio)
Ovvio che richiama a un altro nome famosissimo dell’editoria fumettistica italiana ed è proprio questo il giochino che fa Esso in buona parte del volume: un continuo richiamo visivo descrittivo a nomi importanti, a serie, a collane, a luoghi che c’entrano col fumetto.
Esso è un fumetto del fumetto e per il fumetto.
“Quindi uno a cui stanno a culo i fumetti lo può leggere?” Mi manda una letterina Gino da Pavia, preoccupato.
Premettendo che non so nemmeno perché uno così dovrebbe venire a leggere una mia recensione (sei simpatico, Alen… è per quello) o che esista, ma sì Gino, lo può leggere.
Il sottotesto è fondamentale ma non esclusivo per godersi la lettura poi è anche vero che io sono appassionato e quindi non lo so se è proprio così ma vabbè.
Facciamo finta che l’abbia fatto leggere al mio gatto.
“Ares, ti è piaciuto il fumetto?”
“Miao.”
Visto? Gli è piaciuto, quindi non state lì a farvi dei grossi problemi.
E Gino riscrivi presto.

Ma ritorniamo alla trama, che sono partito in quarta (e ricordo che è una trilogia) con l’analisi, senza dirvi molto del contenuto.
Esso, dicevo, è un fumettista indipendente in una sorta di terra parallela (futuro distopico) in cui la fame insaziabile degli editor per le storie, ha dato il via a una piaga distruttrice.
La casa editrice Piadini, nella figura del capo Wolfoi, ha il totale controllo su tutto il fumetto nazionale e mira a mettere in ginocchio anche Esso, l’ultimo a non arrendersi.
E lo farà nella maniera più impensabile.
Eeeeeeee stop, ché mica posso dirvi tutto.

Dal punto di vista grafico, è una buonissima prova per Giorgio Abou Mrad. Si vede bene la crescita artistica nel passaggio dei tre numeri e una padronanza della tavola che gioca molto con i poteri di Esso.
E la storia, scritta a più mani da Baino, Amerio e Ventura chiude un perfetto cerchio, mostrando tutta l’avventura e i lati non convenzionali del mondo del fumetto.

Bene, ci siamo, siamo arrivati alla conclusione di questa recensione.
Bravi!
Ora la parola a voi, vediamo se siete stati attenti: quante volte ho fatto pausa e sono andato a grattarmi?
Occhio che se non rispondete bene, per dirla alla Esso: #essocazzi!

ESSO - L’ULTIMO FUMETTISTA
ManFont Comics
Abou Mrad – Alessi Anghini – Amerio – Baino – Bosco – Toraldo – Ventura
Volume unico
244 pagine, B/N, 16,8x24 cm.
genere: umoristico / parodistico

© Alen Grana

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