Kit di sopravvivenza al Natale | Elisa Marchegiani

Kit di sopravvivenza al Natale | Elisa Marchegiani

Ad un certo punto della vita il Natale inizia a cambiare sapore. Ad un certo punto è la vita a cambiare di sapore. Da bambini l’arrivo del Natale è assaporare la magia, sperare nella neve, nei regali giusti. Mettersi la scatola del pandoro in testa e correre a cercare l’abbraccio dei nonni e dei mille cuginetti. Da adulti è tutto diverso. Per quanto mi riguarda, Natale è tornare a casa. Rivedere i miei genitori e farmi coccolare — leggi viziare. Riposare, mangiare e fare in modo di spegnere qualsiasi cosa conduca la testa al lavoro, CrunchEd escluso. CrunchEd è un po’ come la pelle, resta attaccato addosso.

Ammetto di avere sentimenti contrastanti, le abitudini natalizie di me bambina non riescono a lasciare spazio alla me adulta. Fare il presepe, l’albero, correre in giro a comprare pensierini, scrivere lettere, racconti o pensare a come sorprendere gli altri. Son tutte cose che mi pugnalano da dentro per esplodere in sorrisi elettrici di felicità. Di contro, non c’è più tutto quel tempo, non ci son più tutti quei soldi (paghette e mancette mi mancate sempre molto) ma soprattutto resto divisa fra mille città, con amici e famiglia sparpagliati in tutta Italia e mi è sempre più difficile trovare una perfetta organizzazione regalo-abbraccio-natalizia.

Per questo, con il tempo, ho affinato quella che per me è risultata essere la strategia migliore di sopravvivenza all’arrivo del Natale. Dunque ecco il mio kit, spero possa essere in qualche modo d’aiuto anche voi.

Ascoli e le cento torri

Primo e indispensabile punto. Il cibo. Non è Natale se non si sparge farina per tutta casa con mia madre. Non è Natale senza struffoli. Anche se ogni anno la frase rituale è: quest’anno non si fanno! Niente da fare. Imprescindibilmente struffolo.
Stuffoli da Ellli

Chi mi conosce lo sa. Per il Natale si torna ad Ascoli Piceno. E se dici Ascoli, dici Oliva Fritta, se è quella di zia Maria, poi. Niente da aggiungere. Siete tutti invitati ovviamente.

Fichi

Natale è obbligatoriamente Torrone di Fichi — anche detto Terrore di Fichi, ma è una lunga storia. Ne compro a pacchi, ne ingurgito a chili. Da Leopardi
Lettera di Giacomo Leopardi del 20 febbraio 1826 al padre per ringraziarlo dell’invio di fichi secchi che il poeta definisce di un sapore eccellente — ad Ombretta, un solo coro: Panetto di fichi io ti adoro!

Torrone di fichi di Ombretta

Non è Natale senza papà. Non c’è papà senza Cartizze — fatto da lui, nevvéro — senza vino, senza anisetta, senza nocino fatto in casa... e che un bicchierino di vin cotto non te lo fai? Potrei elencare mille altre cibarie, so che mi capireste. Son giorni intensi, che non si possono vivere a bocca vuota.

La Storia Infinita

Soprattutto se davanti la televisione. Ed ecco due miei must natalizi. — Escludendo Love Actually, che volente o nolente è come una droga, quando lo vedo in tv non posso cambiare canale. Due classici, dicevo: La storia Infinita (i miei sproloqui dell’anno scorso al link) e...

David Bowie

... Labyrinth - Dove tutto è possibile. Labyrinth chiama mimanchimoltoDavid. David chiama tutta la discografia sparata in cuffia sul letto prima di andare a dormire. Ma anche un bel vinile, per chi come me è nostalgico dentro.

Kindle

Nel mio kit di sopravvivenza non può mancare il kindle. Pieno stracarico e rifornito necessariamente prima di partire. Non mi sento di consigliarvi un libro in particolare ma vi posso dire le mie letture attuali:

  • Paolo Perlini - Risposte Sepolte (amichetto di CrunchEd, fresco fresco di vittoria nella sezione inediti - Premio Ciampino. Una storia dal caldo retrogusto nostalgico, di quelle storie che ti avvolgono di sorrisi e ricordi che sembrano sempre troppo lontani)
  • Alen Grana - La foglia Nera (amichetto di crunchEd anche lui con le sue avventure piratesche e le sue leggende visionarie. Il tempo passa, la mente viaggia e si incastra, tanto da non farti accorgere neanche dei canditi nel panettone)
  • Jennifer Egan - Il tempo è un bastardo (consigliato da un amico (sì di crunchEd anche lui) per la mia ansia generazionale incombente, hai visto mai).
  • Infine il mio kit non può che prevedere dei graphic novel. Nella valigia non mancherà un bel tris di Skockdom (quest’anno Shockdom si sta davvero superando): Il Canto delle Onde, Vite di Carta, Nel sonno della Ragione, rigorosamente cartacei (kindle mio, per i fumetti non sei pronto).

Per ultimo ma non ultimo. Natale è la tombola di Iaia. L’amica più lontana ma sempre presente in qualche modo. Il punto di unione dei mondi, senza lei neanche CrunchEd esisterebbe.

Direi che è tutto. Abbracciate, sorridete, esagerate pure. Infilate un cappellino rosso, un cappello ad albero di Natale, fiocchetti rossi e più scemenze addosso avete meglio è.

In bocca al lupo e buon Natale!

© Elisa Marchegiani

Grafiche di Giacomo Di Niro.

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