Zehn | Blame Art

Zehn | Blame Art

FORMAZIONE
Giacomo | voce, chitarra
Gabriele | basso
Marco | batteria

GENERE
Noise | Emo | Math | Post-Hardcore

PROVENIENZA
Milano

SEGNI PARTICOLARI
Un urlo disperato tra il fragore di strumenti che esplodono come una supernova.

DISCOGRAFIA
2020 - Non È Mai Del Tutto Buio - DIY
2024 - Aneuma - NonTiSeguo Records (ITA), No Funeral Records (CA), Clever Eagle Records (USA), Dancing Rabbits Records (DE)

«Per non calcare il tragitto sceglier di cadere qui…»




1_Come nasce il progetto Blame Art e chi sono i protagonisti?
Nel 2016 a Milano, durante uno degli ultimi concerti de La Quiete al Cox18, Io (Giacomo) ho avuto modo di conoscere Gabriele. Nel corso della serata è nata l’idea di mettere in piedi una band. Nei primi mesi si sono alternati alla batteria diversi elementi, ma solo nel 2017 abbiamo iniziato una collaborazione stabile con il batterista Micalis dalla quale sono nati i Blame Art. Poco prima dell’uscita del nostro primo EP Non è mai del tutto buio, Micalis ha intrapreso un percorso di studi che lo ha portato a lasciare la band. Solo alla fine del 2019 si è delineata l’attuale formazione con l’ingresso di Marco alla batteria.

2_Come e dove nascono le canzoni contenute in Aneuma?
Le canzoni di Aneuma nascono durante un lungo periodo che va dalle prime fasi del progetto, intorno al 2018 fino al gennaio 2022, mese in cui il disco è stato registrato. La pandemia di COVID19 ha avuto un forte impatto sulle vite di ognuno di noi e sicuramente molte delle sensazioni forti dovute a questo cambio radicale di quotidianità sono state elaborate e riversate nella composizione di questo disco. L’isolamento forzato ci ha portato a riflettere molto sul rapporto con gli altri e a vivere esperienze dirette che hanno contribuito a riconoscere quel filo conduttore che lega tutti i brani del disco. In questo modo anche i brani più vecchi (come 6 Grammi e Considerazioni Genetiche, la cui prima fase di composizione risale addirittura al periodo di formazione precedente) hanno trovato un senso accanto alle altre canzoni nate proprio durante la pandemia. Tutte le canzoni sono state composte al Lambratesound di Milano, sala prove alla quale rimarremo sempre molto legati. 

3_Come ci si trova a collaborare con etichette straniere?
Siamo stati molto fortunati a trovare dei ragazzi come Clem, Nate e Adam (rispettivamente Dancing Rabbit, No Funeral e Clever Eagle). Tutti e tre hanno mostrato subito grande interesse nei confronti del nostro disco e durante la fase di promozione sono stati sempre presenti e di grande aiuto. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il supporto diretto di Pietro di Non ti Seguo Records, la nostra etichetta italiana principale, che precedentemente aveva già lavorato con Clem e Adam. Lavorare con etichette indipendenti come queste per noi è stata un’esperienza meravigliosa e non vorremmo mai smettere di collaborare con persone animate dalla stessa attitudine punk DIY che tanto supportiamo e stimiamo.   

4_Dove e quando avete registrato il disco?
A cavallo tra il 2021 e il 2022 ci siamo chiusi al Trai Studio di Fabio Intraina a Inzago (MI). Fabio non solo è bravissimo a fare il suo lavoro, è anche una persona deliziosa che, senza essere nostro produttore, ha saputo darci consigli preziosissimi che hanno sicuramente migliorato le canzoni di Aneuma. Se vi piace come suona, è tutto merito suo e di Marco che lo ha affiancato durante tutta la fase di mixing. 

5_C’è una canzone in particolare che rappresenta il disco e se sì, perché?
Probabilmente Nido è la canzone che riteniamo essere più rappresentativa, contiene al suo interno tutte le caratteristiche timbriche che secondo noi rendono riconoscibile un brano dei Blame Art e la riteniamo più accessibile delle altre. Sicuramente un buon punto di partenza per qualcuno che non vuole mettersi ad ascoltare il disco dall’inizio alla fine, ma vuole comunque capire il sound della band con una canzone.

6_Avete dei rituali prima di esibirvi?
Nulla di troppo elaborato, ma un amaro appena prima di salire sul palco ormai è quasi tradizione.

7_Il disco parla dell’incomunicabilità. Quanto è importante la comunicazione sui social per voi?
Il disco parla di incomunicabilità non necessariamente legata ai social. Tuttavia questi hanno indubbiamente un effetto sulla comunicazione e sulla stessa evoluzione dei rapporti umani. Vorremmo lasciare che parlino la musica e i testi di Aneuma a tal proposito, ma per quanto riguarda la nostra comunicazione, in quanto band, i social sono potenzialmente una grande opportunità. Per noi avere una comunicazione il più diretta e meno invasiva possibile con le persone che ci seguono e che ascoltano la nostra musica è fondamentale e con un po’ di controllo, i social possono permetterlo. Vedere quelle centinaia di persone che ci seguono e sapere che hanno messo il follow perché ci hanno sentiti dal vivo o ascoltati sotto consiglio di un amico, per noi vale molto di più che avere decine di migliaia di follower sfruttando trend o quant’altro. Per questo motivo l’unica responsabilità che sentiamo di avere nell’apparire e nel comunicare sui social è di essere il più veri possibile.

8_Quali sono i dischi a cui siete più legati?
In no particular order.

Giacomo: 

Kayo Dot - Choirs of the Eye (2003 - Tzadik Records)
The Brave Little Abacus - Just Got Back From the Discomfort—We're Alright (2010 - DIY)
The Microphones - Mount Eerie (2003 - K Records)

Gabriele:

Hum -You’d Prefer an Astronaut (1995 - RCA Records)
Deftones - Around the Fur (1997 - Maverick/Warner Bros)
Blink 182 - Enema of the State (1999 - MCA Records)

Marco:

Unwound - Leaves Turn Inside You (2001 - Kill Rock Stars)
Burial - Untrue (2007 - Hyperclub)
Brian Wilson - Smile (2004 - Nonesuch)

9_Chi buttereste giù dalla torre: Radiohead o Slint?
Con gran fatica rispondiamo: Slint.

10_Una frase o citazione per salutare i lettori di CrunchEd.
Grazie per aver letto questa intervista e grazie a CrunchEd per l’opportunità!

«Let me bathe amidst my ignorance as if I were asleep.» (The Brave Little Abacus)

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